Lettera informativa n. 172/19 del 02.12.2019– NG 14-19

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 14-2019

MAGGIO 2019 (I)

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 11552 DEL 2 MAGGIO 2019

(Amministratore delegato – Tangenti intascate su commesse aziendali – Azione di responsabilità – Domanda di risarcimento danni – Delibera di autorizzazione – Assemblea dei soci)

Deve ritenersi inammissibile la domanda di risarcimento danni proposta dalla società per azioni nei confronti dell’ex amministratore delegato in difetto di delibera dell’assemblea di soci che autorizzi l’azione sociale di responsabilità ex articolo 2393 c.c., dovendosi ritenere che la condotta addebitata, cioè l’aver intascato tangenti sulle commesse dell’impresa, poteva essere commessa solo in veste di amministratore e mandatario della società, in occasione e in relazione a rapporti contrattuali trattati per conto di essa, laddove lo stigma dell’illiceità è conferito dalla violazione del rapporto fiduciario e dall’azione pregiudizievole in danno della propria mandante.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 18284 DEL 2 MAGGIO 2019

(Reati informatici – Accesso abusivo al sistema informatico – Violazione della corrispondenza – Danneggiamento dati informatici – Modifica credenziali di accesso)

In ipotesi di accesso abusivo ad una casella di posta elettronica protetta da password, il reato di cui articolo 615 ter c.p. concorre con il delitto di violazione di corrispondenza in relazione all’acquisizione del contenuto delle mail custodite nell’archivio e con il reato di danneggiamento di dati informatici, di cui agli articoli 635 bis e seguenti, nel caso in cui, all’abusiva modificazione delle credenziali d’accesso, consegue l’inutilizzabilità della casella di posta da parte del titolare.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 11711 DEL 3 MAGGIO 2019

(Indirizzo di posta elettronica certificata – Contenuta in un atto endoprocedimentale – Conoscenza legale della controparte)

Deve ritenersi sufficiente che la comunicazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata da parte del difensore sia contenuta in un atto endoprocedimentale in quanto idonea alla conoscenza legale della controparte destinataria dell’atto, secondo la diligenza richiesta a chi esercita la professione forense: ne consegue che l’indicazione dell’indirizzo Pec da parte del difensore nel foglio di precisazione delle conclusioni, nella comparsa conclusionale e nelle memorie di replica, era idonea a determinare la conoscenza della controparte dell’indirizzo di posta certificata.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 18595 DEL 3 MAGGIO 2019

(Evasione – Accertamento induttivo – Rilevanza)

È nulla la condanna penale per evasione Iva basata sull’accertamento induttivo che non tiene conto dei costi di esercizio. Ai fini della determinazione della soglia di punibilità, infatti, vanno tenute in considerazione anche le spese.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 18572 DEL 3 MAGGIO 2019

(Violazione obblighi assistenza familiare – Mezzi di sussistenza – Alimenti – Spese per rette di scuole private e sport – Alloggio lussuoso)

Va verificata la responsabilità del genitore onerato per violazione degli obblighi di assistenza familiare se fa mancare i mezzi di sussistenza ai minori ma in compenso sborsa le spese per le rette delle scuole private, sport e prestazioni mediche, oltre a garantire un alloggio lussuoso alla prole.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, SENTENZA N. 11634 DEL 3 MAGGIO 2019

(Transazione dopo licenziamento illegittimo – Tassazione)

Sono tassate al pari del Tfr le somme ricevute dal lavoratore a titolo di transazione per il licenziamento illegittimo.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 11675 DEL 3 MAGGIO 2019

(Redditometro – Compravendita – Atto notarile – Prova della simulazione)

È legittimo l’accertamento quando gli acquisti contenuti in un atto notarile sono sproporzionati rispetto al reddito dichiarato. Ciò, a meno che il contribuente non riesca a dimostrare che l’investimento è solo simulato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 11790 DEL 6 MAGGIO 2019

(Giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo per parcella professionale – Contestazione, anche generica, sull’espletamento e consistenza dell’attività – Conseguente potere del giudice di valutare il «quantum debeatur» della prestazione)

In tema di opposizione a decreto ingiuntivo per il pagamento di diritti ed onorari di avvocato o procuratore, la contestazione comunque mossa dell’opponente circa la pretesa fatta valere dall’opposto sulla base della parcella corredata dal parere del Consiglio dell’Ordine non deve necessariamente avere carattere specifico, essendo sufficiente una contestazione anche di carattere generico ad investire il giudice del potere/dovere di dar corso alla verifica della fondatezza della contestazione e, correlativamente a determinare l’onere probatorio a carico del professionista in ordine tanto all’attività svolta quanto alla corretta applicazione della pertinente tariffa. Da ciò consegue che, pur a fronte di siffatta contestazione generica il professionista è, comunque, tenuto ad assolvere il relativo onere probatorio inerente tanto l’an che il quantum.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 11842 DEL 6 MAGGIO 2019

(Affidamento – Mediazione familiare – Ordinata dal giudice per gli alti conflitti fra i coniugi)

Il giudice può ordinare la mediazione familiare e un sostegno psicologico quando i conflitti fra i coniugi sono così alti da essere potenzialmente dannosi per i minori.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 11844 DEL 6 MAGGIO 2019

(Separazione – Casa familiare – Assegnazione – Figlio che torna sporadicamente per motivi di studio)

Se il figlio sta sempre fuori per motivi di studio o lavoro e rientra solo nel fine settimana l’assegnazione della casa familiare può essere revocata all’ex coniuge collocatario del giovane.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 12018 DEL 7 MAGGIO 2019

(Affidamento – Conflitti fra coniugi – Minore influenzato – Ascolto – Sussiste – Richieste del minore)

Nell’ambito del giudizio sull’affidamento le dichiarazioni del minore perdono qualunque peso quando sono influenzate dal comportamento del genitore con il quale il bambino viene costretto a schierarsi contro l’altro.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – T, ORDINANZA N. 11907 DEL 7 MAGGIO 2019

(Imposte sui redditi – Detrazione per le spese di ristrutturazione sull’immobile del coniuge – Uso studio – Beneficio fiscale)

Il professionista può detrarsi le spese di ristrutturazione sostenute per adibire a studio l’immobile di proprietà del coniuge. Ai fini del beneficio fiscale è infatti sufficiente un comodato d’uso sul cespite del terzo.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 11933 DEL 7 MAGGIO 2019

(Giudizio disciplinare – Pignoramento ai danni del cliente – Senza previa rinuncia al mandato – Sospensione per due mesi dall’esercizio della professione)

Deve ritenersi legittima la sanzione disciplinare della sospensione per due mesi dall’esercizio della professione inflitta all’avvocato che ha proceduto al pignoramento presso terzi ai danni del cliente per il recupero di spettanze professionali senza prima aver rinunciato al mandato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 12174 DELL’8 MAGGIO 2019

(Licenziamento disciplinare – Contratto a tutele crescenti – Fatto contestato – Sussistenza – Irrilevanza disciplinare – Reintegra)

Ai fini della pronuncia di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 23/2015, l’insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, rispetto alla quale resta estranea ogni valutazione circa la sproporzione del licenziamento, comprende non soltanto i casi in cui il fatto non si sia verificato nella sua materialità, ma anche tutte le ipotesi in cui il fatto, materialmente accaduto, non abbia rilievo disciplinare.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 12317 DEL 9 MAGGIO 2019

(Eredi legittimari – Vendita fatta dal de cuius – Simulazione di una donazione – Prova senza limiti – Anche per testi e presunzioni – Ammissibilità)

Il legittimario è ammesso a provare la simulazione di una vendita fatta dal de cuius nella veste di terzo per testimoni e per presunzioni, senza soggiacere ai limiti fissati dagli artt. 2721 e 2729 c.c., a condizione che la simulazione sia fatta valere per una esigenza coordinata con la tutela della quota di riserva tramite la riunione fittizia. In questo senso il legittimario deve essere considerato terzo anche quando l’accertamento della simulazione sia preordinato solamente all’inclusione del bene, oggetto della donazione dissimulata, nella massa di calcolo della legittima, e così a determinare la eventuale riduzione delle porzioni dei coeredi concorrenti nella successione ab intestato in conformità a quanto dispone l’articolo 553 del codice civile.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 12534 DEL 10 MAGGIO 2019

(Registrazione delle conversazioni con colleghi – All’insaputa dei presenti – Diritto di difesa in giudizio)

L’utilizzo a fini difensivi di registrazioni di colloqui tra il dipendente e i colleghi sul luogo di lavoro non necessita del consenso dei presenti, in ragione dell’imprescindibile necessità di bilanciare le contrapposte istanze della riservatezza da una parte e della tutela giurisdizionale del diritto dall’altra e pertanto di contemperare la norma sul consenso al trattamento dei dati con le formalità previste dal codice di procedura civile per la tutela dei diritti in giudizio: ne consegue che è legittima, ed inidonea ad integrare un illecito disciplinare, la condotta del lavoratore che abbia effettuato tali registrazioni per tutelare la propria posizione all’interno dell’azienda e per precostituirsi un mezzo di prova, rispondendo la stessa, se pertinente alla tesi difensiva e non eccedente le sue finalità, alle necessità conseguenti al legittimo esercizio di un diritto.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 20494 DEL 13 MAGGIO 2019

(Bancarotta fraudolenta per distrazione – Società appartenente a un gruppo imprenditoriale – Condotta distrattiva – Vantaggi compensativi – Amministratore – Dimostrazione)

L’influenza dei collegamenti della società fallita nell’ambito di un gruppo sulla configurabilità dei delitti di bancarotta per distrazione deve essere esaminata nel rispetto dell’autonoma tutela dei creditori della società fallita: ne consegue che, a fronte della natura oggettivamente distrattiva di una specifica operazione, l’imputato ha l’onere di allegare l’esistenza di uno specifico vantaggio derivante dall’atto di disposizione patrimoniale, complessivamente riferibile al gruppo, che sia soprattutto, produttivo per la società fallita di benefici, sia pure indiretti, in concreto idonei a compensare efficacemente gli effetti immediatamente negativi dell’operazione stessa per la società fallita e per i suoi creditori.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 20527 DEL 13 MAGGIO 2019

(Violenza privata – Telecamera privata – Puntata su zone aperte al pubblico – Protezione della proprietà privata)

Deve essere annullata perché il fatto non sussiste la condanna per violenza privata inflitta per l’installazione di un sistema di riprese video e registrazione sul muro perimetrale dell’abitazione con telecamera a snodo comandabile orientata su zone aperte al pubblico, regolarmente segnalata, laddove non può ragionevolmente escludersi che il sistema sia finalizzato alla protezione di beni primari come la sicurezza e la proprietà privata e dovendosi osservare che il reato ex articolo 610 c.p. si configura quando sussiste la costrizione a tollerare «qualcosa di diverso» dai fatti di violenza o minaccia contestati.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 12863 DEL 14 MAGGIO 2019

(Garanzie patrimoniali – Pegno – Deterioramento del bene – Rischio oggettivo e sensibile – Paventato dal datore della garanzia – Vendita conservativa – Mancata considerazione da parte del creditore garantito – Buona fede oggettiva)

Viola l’obbligo di buona fede oggettiva nell’esecuzione del contratto e di conservazione della cosa ricevuta ex articolo 2790 c.c., il creditore garantito che, a fronte di un rischio oggettivo e sensibile di deterioramento del bene in garanzia, non si attiva per procedere all’eventuale liquidazione del medesimo; del pari, è da ritenere contrario al canone di buona fede il comportamento del creditore garantito che non dia tempestivo e motivato riscontro alle sollecitazioni di liquidazione provenienti dal datore, che paventi il rischio concreto di deterioramento del bene in garanzia.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 12715 DEL 14 MAGGIO 2019

(Credito nei confronti dell’ente – Esecuzione civile – Espropriazione dei crediti vantati dal condominio nei confronti dei singoli per contributi dovuti)

Il creditore del condominio che disponga di un titolo esecutivo nei confronti del condominio stesso, ha facoltà di procedere all’espropriazione di tutti i beni condominiali, ai sensi degli articoli 2740 e 2910 del codice civile, ivi inclusi i crediti vantati dal condominio nei confronti dei singoli condomini per i contributi dagli stessi dovuti in base a stati di ripartizione approvati dall’assemblea, in tal caso nelle forme dell’espropriazione dei crediti presso terzi di cui agli articoli 543 e seguenti del c.p.c.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 12994 DEL 15 MAGGIO 2019

(Finanziamento del socio – Postergazione del rimborso – Condizione di difficoltà economica della srl)

La postergazione disposta dall’ara. 2467 c.c. opera già durante la vita della società e non solo nel momento in cui si apra un concorso formale con gli altri creditori sociali, integrando una condizione di inesigibilità legale e temporanea del diritto del socio alla restituzione del finanziamento, sino a quando non sia superata la situazione prevista dalla norma. La società è tenuta a rifiutare al socio il rimborso del finanziamento, in presenza della situazione di difficoltà economico-finanziaria indicata dalla legge, ove sussistente sia al momento della concessione del finanziamento sia al momento della richiesta di rimborso, che è compito dell’organo gestorio riscontrare mediante la previa adozione di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile della società. In caso di azione giudiziale di restituzione proposta dal socio, il giudice del merito è chiamato a verificare se la situazione di crisi prevista dall’art. 2467, comma 2, c.c. sussista, oltre che al momento della concessione del finanziamento, altresì al momento della sua decisione. Lo stato di eccessivo squilibrio nell’indebitamento o di una situazione finanziaria in cui sarebbe stato ragionevole un conferimento, prevista dall’art. 2467, comma 2, c.c., è fatto impeditivo del diritto alla restituzione del finanziamento operato dal socio in favore della società, rilevabile dal giudice d’ufficio, in quanto oggetto di un’eccezione in senso lato, sempre che la situazione predetta risulti provata ex actis, secondo quanto dedotto e prodotto in giudizio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 12997 DEL 15 MAGGIO 2019

(Azione di classe – Aderenti – Sottoscrizione autenticata)

Nelle azioni di classe introdotte a norma dell’articolo 140 bis del codice del consumo, i consumatori e gli utenti possono aderire a tali azioni anche tramite fax e posta elettronica, senza l’osservanza di particolari formalità, con la conseguenza che la sottoscrizione degli aderenti non deve essere autenticata con le modalità e a cura dei soggetti di cui al dpr 445/00.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 21097 DEL 15 MAGGIO 2019

(Trasmissione degli atti da parte della procura della Repubblica – A mezzo posta elettronica certificata)

In materia di misure cautelari personali deve ritenersi che, qualora la trasmissione degli atti da parte della Procura della Repubblica attraverso il mezzo della posta elettronica certificata non avvenga con le modalità indicate dal combinato disposto degli articoli 64, terzo e quarto comma, disp. att. c.p.p., e dagli articoli 149 e 150, codice di rito il dies a quo per la decorrenza del termine di cui all’articolo 309, comma quinto, c.p.p. non possa fissarsi nel momento di ricezione, all’indirizzo postale, della Pec da parte dell’ufficio giudiziario ricevente, ma in quello diverso di effettiva, reale percezione e conoscenza degli atti attraverso la stampa della stessa Pec e la verifica della integralità degli atti trasmessi.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 20808 DEL 15 MAGGIO 2019

(Attenuanti – Recidiva – Riconoscimento implicito – In assenza di aumento di pena – Calcolo ai fini della prescrizione)

La valorizzazione dei precedenti penali dell’imputato per la negazione delle attenuanti generiche non implica il riconoscimento della recidiva in assenza di aumento della pena a tale titolo o di giudizio di comparazione tra le circostanze concorrenti eterogenee; in tal caso la recidiva non rileva ai fini del calcolo dei termini di prescrizione del reato.