Lettera informativa n. 151/19 del 25.10.2019 – NG 13-19
NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 13-2019
APRILE 2019 (II)
CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 16847 DEL 17 APRILE 2019
(Assistenza familiare – Genitore – Omesso versamento del mantenimento – Al figlio maggiorenne)
Deve essere dichiarata la non punibilità del reato ex articolo 507 bis c.p. ai sensi dell’articolo 131 bis c.p. per la particolare tenuità della condotta tenuto conto del limitato periodo di tre mesi in cui si è verificata l’omessa corresponsione dell’assegno da parte del genitore in favore del figlio maggiorenne, condotta che ha comportato una offesa di particolare tenuità in quanto meramente occasionale.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, ORDINANZA N. 11114 DEL 19 APRILE 2019
(Sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro – Danno differenziale – Modifiche introdotte dalla legge di bilancio 2019)
Le modifiche degli articolo 10 e 11 del dpr 1124/ 65, introdotte dall’articolo 1, comma 1126, della legge 145/18, non possono trovare applicazione in riferimento agli infortuni sul lavoro verificatisi e alle malattie professionali denunciate in epoca anteriore al primo gennaio 2019, data di entrata in vigore della citata legge di stabilità e, dunque, tale nuovo testo degli articoli 10 e 11 del dpr 1124/65 non può trovare applicazione nei procedimenti aventi ad oggetto infortuni sul lavoro avvenuti prima dell’entrata in vigore della legge 145/18.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 11173 DEL 23 APRILE 2019
(Rapporti svoltisi in tutto o in parte in epoca antecedente l’entrata in vigore delle disposizioni di cui all’articolo 2 bis del decreto legge 185/08 – Commissione di massimo scoperto – Base di calcolo ai fini del tasso usurario – Mancata considerazione della Cms soglia)
Con riferimento ai rapporti svoltisi, in tutto o in parte, nel periodo anteriore all’entrata in vigore delle disposizioni di cui all’articolo 2 bis del decreto legge 185/08, inserito dalla legge di conversione 2/2009, ai fini della verifica del superamento del tasso soglia dell’usura presunta come determinato in base alle disposizioni della legge 108/96, deve essere cassata con rinvio la sentenza d’appello che ha computato le cms ai soli fini del calcolo del Teg applicato in concreto dalla banca, ma non anche ai fini della determinazione del limite dell’usura presunta definito secondo legge, avendo omesso qualsiasi considerazione relativa alla “cms soglia”, al suo eventuale superamento ed alla incidenza di questo ai fini dell’eventuale superamento della soglia dell’usura in relazione al “margine” degli interessi eventualmente residuo.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 11178 DEL 23 APRILE 2019
(Assegno di divorzio – Criteri di calcolo)
Ai fini del calcolo dell’assegno di divorzio in primo luogo è necessario abbandonare i vecchi automatismi che avevano dato vita ai due orientamenti contrapposti: da un lato il tenore di vita dall’altro il criterio dell’autosufficienza. Ma non basta, dev’essere abbandonata la concezione bifasica del procedimento di determinazione dell’assegno divorzile, fondata sulla distinzione tra criteri attributivi e criteri determinativi. Da accantonare anche la concezione che riconosce la natura meramente assistenziale dell’assegno di divorzio in favore di quella che gli attribuisce natura composita (assistenziale e perequativa/compensativa). È poi necessaria l’equiordinazione dei criteri previsti dall’art. 5, comma 6, della legge n. 898 del 1970. Va pure abbandonata la concezione assolutistica ed astratta del criterio «adeguatezza/inadeguatezza dei mezzi» in favore di una visione che propende per la causa concreta e lo contestualizza nella specifica vicenda coniugale. È necessario valutare l’intera storia coniugale e una prognosi futura che tenga conto delle condizioni dell’avente diritto all’assegno (età, salute, etc.) e della durata del matrimonio. È importante il profilo perequativo – compensativo dell’assegno e la necessità di un accertamento rigoroso del nesso di causalità tra scelte endofamiliari e la situazione dell’avente diritto al momento dello scioglimento del vincolo coniugale.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 17414 DEL 23 APRILE 2019
(Lavori di pubblica utilità – Positivo espletamento – Declaratoria – Applicazione o reiterazione della sospensione condizionale della pena – In relazione ad altro reato separatamente giudicato)
L’estinzione del reato a seguito del positivo espletamento del lavoro di pubblica utilità quale sanzione sostitutiva della pena differisce dalla revoca della sentenza di condanna disposta ai sensi dell’articolo 673 c.p.p., per cui la sentenza di condanna che abbia applicato la pena sostitutiva può costituire ostacolo all’applicazione o reiterazione della sospensione condizionale della pena in relazione ad altro reato separatamente giudicato. Ne consegue che, con riferimento al reato di guida in stato di ebbrezza, l’estinzione del reato a seguito del positivo espletamento del lavoro di pubblica utilità, presupponendo l’avvenuto accertamento del fatto, non ostacola la verificazione di un ulteriore effetto legale della condanna, nel senso che non impedisce al giudice di valutarlo in un successivo processo quale precedente specifico ai fini dell’applicazione della speciale «recidiva nel biennio», prevista dall’articolo 186, comma 2, lettera c), Cds.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 17386 DEL 23 APRILE 2019
(Sequestro della pensione – Limiti)
Contribuenti più tutelati dopo l’ultima riforma sul processo esecutivo (d.l. 83/2015). Pensione pignorabile e sequestrabile in sede penale solo per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale quando l’accredito in banca è antecedente la misura.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 11191 DEL 23 APRILE 2019
(Opposizione a precetto – Fondata su ordinanza di assegnazione di crediti non previamente opposta)
Deve ritenersi inammissibile l’opposizione al precetto intimato in forza di ordinanza di assegnazione di crediti laddove il processo esecutivo costituisce un sistema chiuso di rimedi e non tollera azioni di contestazione dei suoi atti diverse da quelle espressamente previste e per far valere i vizi di rito o di merito di un titolo esecutivo giudiziale quale l’ordinanza ex articolo 553 c.p.c. non vi è altro rimedio che una tempestiva opposizione agli atti esecutivi.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 17573 DEL 24 APRILE 2019
(Affidamento in prova ai servizi sociali – Revisione critica – Condotta del condannato – Informazioni aggiornate)
Deve essere annullata con rinvio la sentenza che nega l’affidamento in prova ai servizi sociali laddove non si coglie alcun riferimento al fatto che l’interessato aveva addotto di aver intrapreso una proficua attività lavorativa, dovendosi constatare l’omessa acquisizione o, comunque, l’omessa valutazione di informazioni aggiornate sulla condotta recente serbata dal condannato, il cui scrutinio, pur riguardato sullo sfondo del pregresso vissuto antigiuridico, non è meno importante per stabilire in modo argomentato se sussista o no – e, in ipotesi affermativa, in quale grado – l’emersione del processo di revisione critica, per come avviato dall’interessato, e soprattutto se questi abbia maturato la sufficiente consapevolezza della necessità di rispettare le leggi penali e di ispirare la propria condotta al rispetto dei doveri inderogabili di solidarietà.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 11377 DEL 29 APRILE 2019
(Atto traslativo – Terreno – Mancata allegazione materiale del certificato di destinazione urbanistica)
In tema di atto traslativo di un terreno deve ritenersi che la mancata allegazione materiale del certificato di destinazione urbanistica rileva quale fattore impeditivo del rogito notarile o della trascrizione dell’atto privato, ma non produce la ridetta nullità ove la compiuta formazione del titolo idoneo alla trascrizione sia ancora in itinere, mentre deve ritenersi possibile produrre detta certificazione durante il processo ancorché in ipotesi essa sia stata formata dopo la conclusione del contratto traslativo, laddove l’interesse alla formazione progressiva del contratto tramite il controllo delle sopravvenienze in materia di trasferimenti immobiliari così giustifica l’omologa esigenza della mera rinnovazione contrattuale, allorché la scrittura privata, benché definitiva, per essere trascritta debba essere riprodotta in forma pubblica ovvero accertata giudizialmente, mentre ipotizzare una disciplina alternativa, che affermi o neghi la separata produzione in giudizio del certificato secondo che l’azione proposta abbia, rispettivamente, natura costituiva ex articolo 2932 c.c. o dichiarativa ai sensi e ai fini dell’articolo 2657 c.c., sacrificherebbe in maniera ingiustificata l’interesse delle parti alla mera rinnovazione contrattuale.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 11376 DEL 29 APRILE 2019
(Scioglimento – Immobile – Frazionamento – Permesso di costruire – Comoda divisibilità)
In materia di divisione giudiziale, la non comoda divisibilità di un immobile, integrando un’eccezione al diritto potestativo di ciascun partecipante alla comunione di conseguire i beni in natura, può ritenersi legittimamente praticabile solo quando risulti rigorosamente accertata la ricorrenza dei suoi presupposti, costituiti dall’irrealizzabilità del frazionamento dell’immobile, o dalla sua realizzabilità a pena di notevole deprezzamento, o dall’impossibilità di formare in concreto porzioni suscettibili di autonomo e libero godimento, tenuto conto dell’usuale destinazione e della pregressa utilizzazione del bene stesso: ne consegue che non costituisce l’eccezione alla comoda divisibilità la circostanza che per attuare la divisione si debba ottenere uno specifico titolo autorizzativo dal Comune.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 17695 DEL 29 APRILE 2019
(Omesso versamento delle ritenute – Fattispecie)
L’imprenditore che, entro i termini di pagamento, consegna al curatore fallimentare l’assegno per saldare il debito con l’Inps dev’essere assolto per speciale tenuità del fatto anche se l’esattore ha rifiutato il pagamento.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 17668 DEL 29 APRILE 2019
(Gratuito patrocinio – revoca ammissione)
Alla revoca ai sensi dell’articolo 112 comma 1 lett. d) del provvedimento di ammissione al patrocinio a spese dello Stato non consegue altresì l’inefficacia del decreto di liquidazione del compenso al difensore che l’autorità giudiziaria abbia emesso ai sensi dell’articolo 82 Dpr 115/02 in costanza del provvedimento di ammissione, successivamente revocato.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 11482 DEL 30 APRILE 2019
(Delibera – Opposizione a decreto ingiuntivo – Potere giudice)
Nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo emesso per la riscossione di contributi condominiali, il giudice deve limitarsi a verificare la perdurante esistenza ed efficacia delle relative delibere assembleari, senza poter sindacare, in via incidentale, la loro validità, essendo tale sindacato riservato al giudice davanti al quale tali delibere sono state impugnate.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 17855 DEL 30 APRILE 2019
(Sentenze irrevocabili – Pronunciate in un giudizio civile o amministrativo – Utilizzabilità – Libera valutazione)
Devono ritenersi utilizzabili nel procedimento penale, ai fini della prova del fatto in esse accertato, le decisioni irrevocabili pronunciate in un giudizio civile o amministrativo, fermo restando che le stesse non sono vincolanti per il giudice penale, ma debbono essere valutate a norma degli articoli 187 e 192, comma 3, c.p.p.