Lettera informativa n. 84/17 del 01.06.2017 – NG 6-17

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 6-2017

 

GENNAIO 2017

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 189 DEL 9 GENNAIO 2017

Compensi – Difesa personale – Soccombenza – Opposizione a sanzione amministrativa – Condizioni

Il giudice deve liquidare le spese giudiziali all’avvocato che si avvale della facoltà di difesa personale in una causa di opposizione a un verbale elevato dalla municipale in cui questa risulta soccombente.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 217 DEL 9 GENNAIO 2017

Dirigente – Svuotamento dell’incarico – Funzioni attribuite al consulente esterno – Ripristino dell’incarico – Per la durata residua – Modifica organizzativa

Deve ritenersi che il ripristino dell’incarico dirigenziale come forma di tutela attribuibile da parte del giudice ordinario in favore dei dirigenti pubblici che siano stati privati, in tutto o in parte, delle loro mansioni per effetto di un illegittimo provvedimento della pubblica amministrazione datrice di lavoro, ben possa essere disposto dal giudice ordinario – e limitato alla durata originariamente pattuita, con detrazione del periodo già trascorso – senza che eventuali sopravvenute modifiche organizzative adottate dall’ente datore di lavoro possano impedire una simile pronuncia, laddove sia stato accertato che la privazione delle mansioni maggiormente caratterizzanti l’incarico dirigenziale conferito non sia avvenuta per effetto dell’adozione da parte della pubblica amministrazione di un provvedimento di revoca – in ipotesi illegittimo, ma comunque espresso e motivato – ma a causa di una riorganizzazione aziendale la quale, pur lasciando integri formalmente i compiti affidati al dirigente, di fatto li abbia ridotti a quelli relativi agli interventi di carattere routinario, oltretutto a vantaggio di un consulente privato esterno alla pubblica amministrazione, senza alcuna specifica motivazione al riguardo. In tale ultima ipotesi, infatti, il contrasto con i principi costituzionali e legislativi di riferimento è ancora più grave che nel primo caso in quanto si riscontra la violazione non solo dei principi di imparzialità e di buon andamento dell’azione amministrativa di cui all’articolo 97 della Costituzione (per il prodursi di una ingiustificata discontinuità dell’azione amministrativa), ma anche del principio del giusto procedimento (perché si viene a determinare una revoca implicita dell’incarico dirigenziale, in contrasto con l’articolo 3 della legge 241/90 che prescrive l’obbligo di motivazione per tutti i provvedimenti amministrativi) nonché dei principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica, per l’ingiustificato aumento della spesa complessiva per il personale regionale e locale, che, come più volte sottolineato dal giudice delle leggi, è una delle più frequenti e rilevanti cause del disavanzo pubblico.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 640 DEL 9 GENNAIO 2017

Corruzione per l’esercizio della funzione – Corruttore – Imprenditore – Sponsorizzazione della squadra locale di calcio – Prezzo della corruzione dei pubblici ufficiali – Cointeressenza degli amministratori locali

Deve essere condannato come corruttore l’imprenditore che sponsorizza la squadra di calcio del paese per ottenere la concessione edilizia dal Comune, laddove il denaro versato alla società sportiva non costituisce un’elargizione ma il prezzo del favore per la definizione della pratica edilizia e dunque della corruzione dei pubblici ufficiali, i quali fanno mercimonio della funzione pubblica ponendola al servizio del privato, per il conseguimento di un beneficio indiretto, quale il finanziamento della società calcistica, le cui sorti stanno a cuore all’amministrazione locale, mentre il privato sfrutta i legami e la cointeressenza degli assessori comunali con il club sportivo.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 243 DEL 10 GENNAIO 2017

Colpa professionale – Ginecologo – Mancata prescrizione amniocentesi alla paziente – Bimbo affetto dalla sindrome di Down – Perdita di chance

Qualora risulti che un medico specialista in ginecologia, cui una gestante si sia rivolta per accertamenti sulle condizioni della gravidanza e del feto, non abbia adempiuto correttamente la prestazione per non avere prescritto l’amniocentesi ed all’esito della gravidanza il feto nasca con una sindrome che quell’accertamento avrebbe potuto svelare, la mera circostanza che, due mesi dopo quella prestazione, la gestante abbia rifiutato di sottoporsi all’amniocentesi, non elide l’efficacia causale dell’inadempimento quanto alla perdita della chance di conoscere lo stato della gravidanza fin dal momento in cui si è verificato e, conseguentemente, ove la gestante lamenti di avere subito un danno alla salute psico-fisica, per avere avuto la “sorpresa” della condizione patologica del figlio solo al termine della gravidanza, la perdita di quella chance dev’essere considerata unA parte di quel danno ascrivibile all’inadempimento del medico.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 500 DELL’11 GENNAIO 2017

Conto corrente – Saldo passivo – Decreto ingiuntivo – Domanda riconvenzionale – Ripetizione dell’indebito – Capitalizzazione trimestrale degli interessi e tasso ultralegale – Estratti conto – Produzione

Deve ritenersi che nella controversia originata dal decreto ingiuntivo ottenuto dalla banca in ordine al saldo passivo del conto corrente per poter procedere alla determinazione del credito azionato dalla società correntista fin dall’inizio del rapporto, partendo dal cosiddetto “saldo zero”, era necessario che gli attori in riconvenzionale producessero gli estratti conto, senza soluzione di continuità fin dal sorgere del rapporto medesimo, dovendosi ritenere che tale produzione sia indispensabile alla ricostruzione integrale del rapporto di dare avere intercorso tra le parti e per la detrazione dell’indebito costituito dall’applicazione della vietata capitalizzazione trimestrale degli interessi e del tasso ultralegale applicato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, Sentenza N. 851 DEl 16 GENNAIO 2017

(Bando di concorso – Approvazione graduatoria – Partecipante subentrato a rinunciatario – Assenza requisiti esperienza – Assunzione)

In tema di concorsi nel pubblico impiego privatizzato, l’approvazione della graduatoria è, ad un tempo, provvedimento terminale del procedimento concorsuale e atto negoziale di individuazione del contraente, da essa discendendo, per il partecipante collocatosi in posizione utile, il diritto all’assunzione e, per l’amministrazione che ha indetto il concorso, l’obbligo correlato, quest’ultimo soggetto al regime di cui all’articolo 1218 c.c.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, Sentenza N. 855 DEl 16 GENNAIO 2017

(Licenziamento – Giusta causa – Procedimento disciplinare – Audizione dell’incolpato – Non contestuale a quella del rappresentante sindacale – Omessa istanza ad hoc – Violazione del diritto di difesa)

In tema di licenziamento per giusta causa non integra di per sé una violazione delle dovute garanzie procedimentali il fatto che il lavoratore non sia stato sentito contestualmente al proprio rappresentante sindacale, laddove i due siano stati sentiti in momenti diversi.- La presenza del rappresentante sindacale al colloquio del dipendente non è una garanzia indefettibile, derivando solo da apposita richiesta, considerato che il diritto di difesa in tale sede si traduce nella possibilità di far valere compiutamente la propria posizione e prospettazione e il lavoratore è libero di discolparsi nelle forme da lui prescelte, oralmente o per iscritto, con l’assistenza o meno di un rappresentante sindacale.-

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, Sentenza N. 856 DEl 16 GENNAIO 2017

(Licenziamento individuale – Medico cardiologo – Mancata reperibilità al cercapersone)

La mancata reperibilità al cerca-persone non equivale all’abbandono del posto di lavoro: non può, pertanto, configurarsi il licenziamento del sanitario contattato invano dall’infermiere. La condotta configura al massimo la sospensione dal lavoro senza un giustificato motivo, punibile con una sanzione di tipo conservativo e non espulsivo.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, Sentenza N. 961 DEl 17 GENNAIO 2017

(Azioni giudiziarie – Frazionamento soggettivo – Aggravamento ingiustificato della posizione del debitore – Responsabilità disciplinare)

Deve essere sanzionato con la sospensione di tre mesi dall’esercizio della professione l’avvocato che nell’ambito di un procedimento di pignoramento presso terzi deposita nella stessa udienza più atti di intervento per gli stessi creditori che ben si sarebbero potuti ricomprendere in uno solo.- Il frazionamento soggettivo delle azioni giudiziarie costituisce condotta abusiva perché idonea a gravare le parti dell’aumento degli oneri processuali derivanti dalla proliferazione non necessaria dei procedimenti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, Sentenza N. 996 DEl 17 GENNAIO 2017

(Licenziamento individuale – Diritto critica – Esposto – Intento diffamatario – Fatti discussi in sede aziendale e sindacale)

Non si configura il licenziamento del lavoratore che sottoscrive un esposto alla Procura criticando l’operato dell’azienda che, sebbene in crescita, ricorre alla procedura di cassa integrazione, realizzando una truffa ai danni dello Stato. Non sussiste alcun intento diffamatorio da parte del lavoratore il cui diritto di critica nei confronti dell’operato del datore è legittimo, avendo semplicemente evidenziato come i fatti segnalati all’autorità giudiziaria riecheggiano il contenuto di quelli già divulgati dalla stampa e discussi nelle sedi istituzionali.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, Sentenza N. 1156 DEl 18 GENNAIO 2017

(Società cancellata dal registro delle imprese – Notifica all’indirizzo pec)

Anche nel caso di società cancellata dal registro delle imprese, il ricorso per la dichiarazione di fallimento è validamente notificato all’indirizzo di posta elettronica certificata della società cancellata dal registro delle imprese, in precedenza comunicato al predetto registro.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, Sentenza N. 1161 DEl 18 GENNAIO 2017

(Spese straordinarie – Ammontare – Via equitativa)

Il rimborso delle spese straordinarie per la prole non «previamente determinate o determinabili» che l’ex deve restituire può essere stabilito in via equitativa dal giudice.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, Sentenza N. 1295 DEl 19 GENNAIO 2017

(Sinistro stradale – Terzo trasportato – Conducente in stato di ebbrezza – Concorso colposo)

In tema di sinistro stradale deve escludersi il concorso colposo del danneggiato qualora, quale trasportato in un veicolo, egli abbia accettato che il conducente guidi in stato di ebbrezza, per carenza di cooperazione attiva nel fatto colposo del danneggiante.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, Sentenza N. 1552 DEl 20 GENNAIO 2017

(Durata del rapporto – Conversione in contratto a tempo indeterminato per nullità del termine – Risarcimento del danno al lavoratore – Indennità ex art. 32 della legge n. 183 del 2010 – Così come interpretata dalla legge 92/2012)

L’articolo 32, comma 5, della legge 183/10, come interpretata autenticamente dall’articolo 1 comma 13 della legge 92/2012, è applicabile ai giudizi in corso in materia di contratti a termine.- Si deve escludere che la disciplina dell’indennità risultante dal combinato disposto delle due norme incida su diritti acquisiti dal lavoratore, poiché è destinata ad operare su situazioni processuali ancora oggetto di giudizio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, Sentenza N. 1656 DEl 23 GENNAIO 2017

(Assegnazione dei beni – Subordinata al pagamento del conguaglio)

L’assegnazione dei beni oggetto di divisione non è subordinata al previo pagamento del conguaglio che persegue il mero effetto di perequazione del valore delle rispettive quote, nell’ambito dell’attuazione del diritto potestativo delle parti allo scioglimento della comunione: ne consegue che l’adempimento di tale obbligo non costituisce condizione di efficacia della sentenza di divisione e può essere soltanto perseguito dagli altri condividenti con i normali mezzi di soddisfazione del credito, restando comunque ferma la statuizione di divisione dei beni.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. iii, Sentenza N. 3094 DEl 23 GENNAIO 2017

(Evasione Iva – Sequestro preventivo in caso di garanzia fideiussoria)

Le somme di denaro oggetto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente non sono suscettibili di sostituzione mediante rilascio di garanzia fideiussoria per un ammontare corrispondente al profitto del reato, proprio in quanto, diversamente opinando, verrebbe frustrata la finalità della misura cautelare, diretta a sottrarre all’indagato la disponibilità del patrimonio, che invece risulterebbe invariata per lo spostamento del vincolo sul denaro del garante.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, Sentenza N. 1582 DEl 20 GENNAIO 2017

(Reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento – Moratoria dei crediti per vittime dell’usura – Accertamento dello stato di insolvenza)

La moratoria dei pagamenti concessa alle vittime dell’usura non si estende al procedimento prefallimentare.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, Sentenza N. 1907 DEl 25 GENNAIO 2017

(Comunicazione via pec – Attestazione telematica di cancelleria – Ricevuta di avvenuta consegna (cd. Rac) – Prova idonea di ricezione del messaggio e del contenuto)

L’attestazione telematica, fondata su dati desunti dai registri di cancelleria, è certamente idonea a provare sia l’avvenuta ricezione della comunicazione telematica sia il contenuto della medesima, atteso che in tema di notifiche e comunicazione telematiche nei procedimenti civili, la ricevuta di avvenuta consegna (Rac), rilasciata dal gestore di posta elettronica certificata del destinatario, pur senza assurgere a quella “certezza pubblica” propria degli atti facenti fede fino a querela di falso, costituisce documento idoneo a dimostrare, fino a prova contraria, che il messaggio informatico è pervenuto nella casella di posta elettronica del destinatario.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, Sentenza N. 2037 DEl 27 GENNAIO 2017

(Preliminare – Imposta di registro in misura fissa)

Per quanto la normativa tributaria (Dpr. n. 131/86, art. 10 della tariffa) preveda la registrazione (con imposta fissa) anche per ogni contratto preliminare, deve tuttavia ritenersi che il comma 346 dell’articolo 1 della 1. n. 311/04 (i contratti di locazione, o che comunque costituiscono diritti reali di godimento, di unità immobiliari ovvero di loro porzioni, comunque stipulati, sono nulli se, ricorrendone le condizioni, non sono registrati) si riferisca solo ai contratti definitivi. In tal senso, depongono sia la lettera che la ratio della norma. Quanto alla prima, è evidente che i contratti di locazione e quelli che comunque costituiscono diritti reali di godimento sono unicamente quelli definitivi, ossia quelli che attribuiscono ad una delle parti l’effettiva disponibilità del bene, e non anche quelli che si limitano a vincolare i contraenti (del preliminare) alla futura stipula. Riguardo alla seconda, la finalità antielusiva della norma (volta a contrastare il fenomeno dei canoni sommersi) ha ragione di esplicarsi unicamente in relazione a contratti definitivi, giacché l’ipotesi dell’elusione non è configurabile in riferimento al mero preliminare di locazione (da cui non sorge alcun obbligo di pagamento del canone).

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, Sentenza N. 2043 DEl 27 GENNAIO 2017

(Pignoramento di immobili conferiti in trust – Inesistenza del debitore esecutato – Rilievo di ufficio)

Il giudice dell’esecuzione verifica anche di ufficio l’esistenza del soggetto nei cui confronti è intentata la procedura esecutiva.- Va disposta la chiusura anticipata della procedura di pignoramento di beni immobili nei confronti di un trust in persona del trustee, anziché nei confronti di quest’ultimo, visto che il trust non è un ente dotato di personalità giuridica, né di soggettività, ma un mero insieme di beni e rapporti destinati ad un fine determinato e formalmente intestati al trustee, che rimane l’unico soggetto di riferimento nei rapporti con i terzi non quale legale rappresentante, ma come colui che dispone del diritto.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, Sentenza N. 4124 DEl 27 GENNAIO 2017

(Giudice appello – Limiti alla cognizione e alla decisione)

I limiti alla cognizione e alla decisione fissati nell’articolo 597 c.p.p. non impediscono alla Corte d’appello di escludere ex officio ed extra devolutum una circostanza aggravante contestata e ritenuta sussistente dal primo giudice, allorquando, sulla scorta della ricostruzione storico fattuale cristallizzata nella sentenza appellata, dunque senza la necessità di compiere officiosamente alcuna attività istruttoria integrativa, ne risultino insussistenti i presupposti, in quanto facoltà connessa al potere-dovere del giudice di dare a tale fatto la corretta qualificazione giuridica ed espressione del principio di legalità immanente al sistema processuale.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, Sentenza N. 4200 DEl 30 GENNAIO 2017

(Furto – Bicicletta lasciata incustodita – Esposizione alla pubblica fede)

In caso di furto di bicicletta deve ritenersi sussistente l’aggravante dell’esposizione del bene a pubblica fede quando il proprietario la collochi temporaneamente lungo la strada e si allontani per svolgere gli incombenti programmati o usuali per poi riprendere il possesso del mezzo di trasporto.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. vi, Sentenza N. 4464 DEl 30 GENNAIO 2017

(Esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose – Socio accomandatario – Locali aziendali – Sostituzione della serratura – Per estromettere l’accomandante)

Deve ritenersi che ai fini della sussistenza del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, nella nozione di “violenza” rientra anche il mutamento della loro destinazione, che si verifica quando, con qualsiasi atto o fatto materiale, sia impedita, alterata o modificata la loro utilizzabilità, come nel caso in cui, sostituendosi la serratura della porta d’ingresso, si sia impedito l’accesso a colui che ne sia il compossessore o codetentore, concretando una simile azione la immutazione della specifica destinazione che la cosa possiede ai fini della particolare utilizzazione cui l’hanno destinata le parti interessate al suo godimento.- Ne consegue che compie il reato ex articolo 392 c.p. l’accomandatario che sostituisce la serratura della porta d’ingresso ai locali aziendali laddove la portata del divieto di immistione, che impedisce all’accomandante, ex articolo 2320 c.c., di compiere atti di amministrazione interna ed esterna, tutelando l’interesse dei soci accomandatari a non subire, nell’amministrazione della società, la volontà degli accomandanti, copre l’indebito esercizio di un’attività gestoria che implichi scelte proprie del titolare dell’impresa, ma non si estende fino a ricomprendere, ex se, in difetto di esplicite previsioni al riguardo contenute nell’atto costitutivo, la possibilità di accedere ai locali ove si svolge l’attività oggetto del rapporto societario, quanto meno ai fini dell’esercizio dei diritti inderogabili di informazione, controllo e consultazione ai soci accomandanti riconosciuti dall’articolo 2320, comma 3, c.c.