Lettera informativa n. 64/19 del 05.04.2019 – NG 7-19
NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 7-2019
GENNAIO 2019 (II)
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 1914 DEL 16 GENNAIO 2019
(Motivo di ricorso – Stralcio dichiarativo)
Deve ritenersi inammissibile il motivo di ricorso confezionato con la tecnica dello “stralcio” dichiarativo, che consiste nell’estrapolare dal narrato della persona offesa e dei testi le cui dichiarazioni vengono raffrontate con quelle della persona offesa, singoli segmenti dichiarativi, peraltro riassunti o, peggio ancora, interpolati con sintesi personali e suggestive, tali da far affiorare o evidenziare presunti o reali contrasti dichiarativi, esulando dalla cognizione della Suprema corte la valutazione se quanto oggetto del narrato della persona offesa sia sufficiente a far ritenere attendibile la stessa, a fronte della pretese contraddizioni interne o di contrasti con quanto dichiarato da altri soggetti.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 1963 DEL 16 GENNAIO 2019
(Reati fallimentari – Bancarotta fraudolenta – Pene accessorie – Commisurate alla pena principale)
Le pene accessorie previste per il reato di bancarotta fraudolenta a norma dell’articolo 216, ultimo comma, L.f. nella formulazione derivata dalla sentenza 222/18 della Corte costituzionale, devono essere commisurate alla durata della pena principale, in quanto, essendo determinate solo nel massimo, sono soggette alla disciplina di cui all’articolo 37 c.p.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 1039 DEL 17 GENNAIO 2019
(Comodato modale – Modus troppo oneroso – Perdita della gratuità del contratto – Controprestazione)
Il comodato di un immobile perde la natura gratuita se il modus imposto assume i caratteri della controprestazione. Infatti l’obbligo del beneficiario di eseguire lavori di ristrutturazione e la possibilità del concedente di avvalersi della clausola risolutiva espressa alterano il contenuto del rapporto. Tanto più quando è anche prevista la possibilità di chiedere il risarcimento del danno in caso di mancata esecuzione delle opere edilizie.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 1043 DEL 17 GENNAIO 2019
(Intervento chirurgico – Mancata acquisizione del consenso del paziente – Sanitario non dipendente della struttura)
L’acquisizione del consenso informato del paziente, da parte del sanitario, costituisce prestazione altra e diversa rispetto a quella avente ad oggetto l’intervento terapeutico.- Tuttavia essa si pone, comunque, come strumentale: ne consegue che anche per essa opera il principio secondo cui la struttura sanitaria risponde a titolo contrattuale dei danni patiti dal paziente, per fatto proprio, ove tali danni siano dipesi dall’inadeguatezza della struttura, ovvero per fatto altrui ove siano dipesi dalla colpa dei sanitari di cui l’ospedale si avvale e ciò anche quando l’operatore non sia un suo dipendente.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 1131 DEL 17 GENNAIO 2019
(Costituzione di trust – Effettivo incremento patrimoniale del beneficiario)
L’imposta di donazione non può che essere posta in relazione con un’idonea capacità contributiva. Ne consegue che il conferimento di beni e diritti in trust non integra di per sé un trasferimento imponibile e, quindi, rappresenta un atto generalmente neutro, che non dà luogo ad un trapasso di ricchezza suscettibile di imposizione indiretta, per cui si deve fare riferimento non già alla – indeterminata – nozione di «utilità economica, della quale il costituente, destinando, dispone», ma a quella di effettivo incremento patrimoniale del beneficiario.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 2342 DEL 18 GENNAIO 2019
(Omessa dichiarazione – Presidente associazione sportiva – Evasione imposte)
Non sussiste la condanna per omessa dichiarazione dell’imprenditore solo sulla base dell’accertamento analitico-induttivo con cui la Finanza presume i ricavi senza considerare i costi sostenuti.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 1280 DEL 18 GENNAIO 2019
(Sinistri stradali – Auto ferma – Condizioni)
Nell’ampio concetto di circolazione stradale indicato nell’articolo 2054 c.c. è compresa anche la posizione di arresto del veicolo, sia in relazione all’ingombro da esso determinato sugli spazi addetti alla circolazione, sia in relazione alle operazioni eseguite in funzione della partenza o connesse alla fermata, sia ancora con riguardo a tutte le operazioni cui il veicolo è destinato a compiere e per quale esso può circolare. Ne consegue che perché sia operativa la garanzia per la Rca è necessario il mantenimento da parte del veicolo delle caratteristiche che lo rendono tale sotto il profilo concettuale e, quindi, in relazione alle sue funzionalità, sia sotto il profilo logico che sotto quello di eventuali previsioni normative, risultando, invece, indifferente l’uso che in concreto si faccia dell’automezzo, sempreché che rientri in quello proprio rispetto alle sue caratteristiche.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 2569 DEL 21 GENNAIO 2019
(Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte – Trust – Conferimento di immobili)
Si configura il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte a carico del disponente che costituisce nel trust gli immobili di sua proprietà dopo la notifica delle cartelle esattoriali laddove i primi parziali pagamenti del debito verso l’erario non sono serviti a evitare l’iscrizione ipotecaria.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 1518 DEL 21 GENNAIO 2019
(Causa in cui è ammessa la difesa personale –Mancata indicazione del titolo con cui intende partecipare al processo – Liquidazione delle sole spese e non degli onorari)
Non va liquidato l’onorario all’avvocato che si difende da solo se non emerge nel ricorso la qualità di difensore. Nei giudizi in cui è ammessa la difesa personale, infatti, è onere del professionista specificare a che titolo intende partecipare al processo perché la scelta incide anche sulla disciplina delle notificazioni.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 1522 DEL 21 GENNAIO 2019
(Onorari – Liquidazione da parte del giudice – Parametri – Scostamento dal valore medio – Obbligo di motivazione del giudice)
Il giudice non può liquidare all’avvocato compensi molto al di sotto del minimo dei parametri perché non è consono al decoro della professione. Le soglie numeriche di riferimento costituiscono criteri di orientamento e il giudice è tenuto a specificare la scelta in caso di scostamento dai parametri medi senza mai assegnare somme che diventano solo “simboliche”.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 1553 DEL 22 GENNAIO 2019
(Sinistri stradali – Tabelle del tribunale di Milano per la liquidazione del danno non patrimoniale – Errata indicazione del valore-punto – Errore di diritto)
L’errore che consiste nella valutazione effettuata sulla base di tabelle del tribunale di Milano di liquidazione del danno alla persona, ma con l’utilizzo di un fattore moltiplicatore errato (valore-punto) se rapportato all’età della parte lesa all’epoca del sinistro rientra nella categoria degli errori di calcolo che assumono l’aspetto dell’errore di diritto, perché riconducibile all’impostazione delle operazioni matematiche necessarie per ottenere un determinato risultato, sostanziandosi in un error in iudicando nell’individuazione di parametri e criteri di conteggio. L’errore di calcolo si traduce in un’errata applicazione della norma di cui all’art. 1226 c.c.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 1572 DEL 22 GENNAIO 2019
(Obbligazioni – Pagamento – Ricezione di un assegno bancario – Dichiarazione di quietanza di saldo)
Il creditore che rilasci al debitore dichiarazione di ricezione in pagamento di un assegno bancario non circolare assevera, indipendentemente dall’utilizzo del nomen quietanza, non il fatto dell’adempimento dell’obbligazione ma il mero fatto del ricevimento dell’assegno.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 2862 DEL 22 GENNAIO 2019
(Immobile – Accordi in sede di separazione personale – Assegnazione al coniuge non indagato come abitazione anche per i figli minorenni – Sequestro preventivo)
In caso di assegnazione della casa coniugale al coniuge in sede di accordi di separazione personale, non viene meno il profilo della disponibilità del bene in capo al conferente, presupposto della eventuale successiva confisca per equivalente. La disponibilità del bene costituisce, anzi, il necessario antecedente logico della possibilità di fare rientrare l’assegnazione del bene nell’ambito del regolamento patrimoniale dei rapporti intervenuto fra i due coniugi senza, peraltro, che per effetto di tale assegnazione il coniuge beneficiario consegua a titolo definitivo una posizione rispetto al bene caratterizzata da assolutezza, autonomia ed indipendenza rispetto alla posizione del suo coniuge dante causa. Ne consegue la legittimità del sequestro preventivo disposto sull’immobile, finalizzato alla confisca per equivalente.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 2929 DEL 22 GENNAIO 2019
(Diffamazione aggravata – Con qualsiasi altro mezzo di pubblicità – Gestore del blog – Mancata rimozione dei post ingiuriosi – Concorso)
Risponde di concorso in diffamazione aggravata ai sensi dell’articolo 595, comma terzo, c.p., sotto il profilo dell’offesa arrecata «con qualsiasi altro mezzo di pubblicità» diverso dalla stampa, il gestore del blog che fomenta il dibattito sulla pagina web e non cancella i post offensivi né prende le distanze dai messaggi ingiuriosi continuando a mantenerli fruibili dal pubblico.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. V, ORDINANZA N. 1992 DEL 24 GENNAIO 2019
(Giudizio di cassazione – Costituzione in giudizio dell’agenzie delle entrate – Utilizzo di una procura rilasciata da Equitalia a un avvocato del libero foro – Mancanza di autorizzazione ad hoc)
L’estinzione ope legis delle società del gruppo Equitalia ai sensi dell’art.1 d. l. 193/16, conv. in l. 225/16 non determina interruzione dei processi pendenti né necessita di costituzione in giudizio del nuovo ente Agenzia delle Entrate Riscossione. Qualora il nuovo ente Agenzia delle Entrate Riscossione si limiti a subentrare ex lege nel rapporto processuale pendente al momento della sua istituzione, senza formale costituzione in giudizio, esso può validamente avvalersi dell’attività difensiva espletata da avvocato del libero foro già designato da Equitalia secondo la disciplina previgente. Qualora invece il nuovo ente Agenzia delle Entrate Riscossione si costituisca in nuovo giudizio ovvero anche in giudizio pendente, con il patrocinio di avvocato del libero foro, sussiste per esso l’onere, pena la nullità del mandato difensivo, di indicare ed allegare le fonti del potere di rappresentanza ed assistenza di quest’ultimo in alternativa al patrocinio per regola generale esercitato, salvo conflitto di interessi, dall’avvocatura dello Stato. Tali fonti vanno congiuntamente individuate sia in atto organizzativo generale contenente gli specifici criteri legittimanti il ricorso ad avvocati del libero foro sia in apposita e motivata deliberazione che indichi le ragioni che, nella concretezza del caso, giustificano tale ricorso alternativo (art. 43 r. d. n. 1611 del 1933, come modificato dall’art. 11 1.103/79).
CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 3515 DEL 24 GENNAIO 2019
(Declaratoria di non punibilità per particolare tenuità del fatto – Statuizioni civili)
La declaratoria di non punibilità per particolare tenuità del fatto non consente di decidere sulla domanda di liquidazione delle spese proposta dalla parte civile, poiché si può far luogo alle statuizioni civili nel giudizio penale solo in presenza di una sentenza di condanna o nelle ipotesi previste dall’articolo 578 c.p.p., tra le quali non rientra quella di cui all’articolo 131 bis c.p.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, ORDINANZA N. 2225 DEL 25 GENNAIO 2019
(Pensione di anzianità – Totalizzazione dei contributi – Avvocato – Cassa forense – Mancata cancellazione dell’albo)
Non può essere accolta la domanda di pensione di anzianità indirizzata alla Cassa forense dell’avvocato che ha maturato i requisiti assicurativi e contributi grazie alla totalizzazione dei contributi Inps ma non ha provveduto alla cancellazione dall’albo, laddove la disciplina della totalizzazione non ha in alcun modo lambito le regole di erogazione dei trattamenti pensionistici di anzianità proprie di ogni singolo ordinamento interessato dalla totalizzazione contributiva, mentre non è configurabile un’abrogazione tacita, ai sensi dell’articolo 15 delle preleggi, della disposizione ex articolo 3, legge 576/80.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 2265 DEL 28 GENNAIO 2019
(Costruttore-venditore – Riserva dell’area destinata a parcheggio – Proporzionale trasferimento del diritto d’uso a favore dell’acquirente di unità immobiliari)
L’integrazione del contenuto del contratto, di cui all’articolo 1419, secondo comma, c.c., riguarda esclusivamente la clausola che, riservando al venditore la proprietà esclusiva dell’area o di parte dell’area destinata a parcheggio, la sottragga alla sua destinazione, che è quella di assicurare ai condomini l’uso di essa. Per effetto di tale meccanismo, la clausola contrattuale viene automaticamente sostituita di diritto con la norma imperativa che sancisce il proporzionale trasferimento del diritto d’uso a favore dell’acquirente di unità immobiliari comprese nell’edificio. Il diritto dell’alienante al corrispettivo del diritto d’uso sull’area non sorge, invece, da detta norma imperativa, costituendo effetto dell’atto di autonomia privata concluso dall’acquirente delle singole unità immobiliari col costruttore-venditore e serve ad integrare l’originario prezzo della compravendita, ordinariamente riferentesi solo alle singole unità immobiliari oggetto del contratto. Esso, pertanto, non sorge automaticamente, richiedendosi che, secondo il principio dispositivo, esso costituisca oggetto di apposita domanda.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 3993 DEL 28 GENNAIO 2019
(Imputato – Domicilio dichiarato – Impossibilità – Mancata indicazione nella relata – Esecuzione presso il difensore di fiducia)
Devono essere annullati entrambi i gradi del giudizio di merito laddove non emerge dalla relata da quali circostanze si è tratta l’impossibilità della notificazione al domicilio dichiarato dall’imputato che ne legittima l’esecuzione al difensore di fiducia.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 2242 DEL 28 GENNAIO 2019
(Pagamento integrale della somma portata – Successivo precetto – Pagamento spese processuali successive)
Il debitore che abbia pagato per intero la somma indicata nel decreto ingiuntivo, comprensiva degli interessi e delle spese processuali liquidate nel provvedimento monitorio, non può, successivamente a tale pagamento, subire l’intimazione del precetto, sulla base dello stesso decreto, per il pagamento delle spese processuali sostenute dopo la sua emissione e necessarie per la notificazione, dovendo, per tali spese, esperire semmai l’azione di cognizione ordinaria.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 2301 DEL 28 GENNAIO 2019
(Rapporto di collaborazione universitaria tra giudice e difensore parte nel processo penale – Grave ragione di convenienza)
La collaborazione didattica e/o scientifica con il difensore di una parte nel processo penale non integra per forza una grave ragione di convenienza che fa scattare la censura del giudice.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 2480 DEL 29 GENNAIO 2019
(Parametri fissati dalle sezioni unite – Validità – Mancato riconoscimento dell’assegno in sede di separazione – Ulteriore parametro)
In tema di assegno divorzile, oltre ai parametri fissati dalle sezioni unite con la sentenza 18287 del 2018, assume rilevanza anche il mancato riconoscimento dell’assegno in sede di separazione. Lo stesso infatti può rappresentare un valido indice di riferimento nella misura in cui appaia idoneo a fornire utili elementi di valutazione relativi alle condizioni economiche dei coniugi.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 2350 DEL 29 GENNAIO 2019
(Detenzione in condizioni disumane e degradanti – Risarcimento per il recluso – Ministero della Giustizia – Compensazione con la pena pecuniaria)
La natura giuridica del credito del ministero della Giustizia relativo ad una pena pecuniaria inflitta non ostacola affatto la possibilità che esso venga compensato con il concorrente credito del detenuto derivante dal risarcimento del danno ex articolo 35 ter Op per il trattamento disumano e degradante al quale è stato sottoposto durante la detenzione in carcere, in quanto il primo rappresenta una mera entrata patrimoniale dello Stato suscettibile di riscossione mediante ruolo a seguito dell’estensione operata dal decreto legislativo 46/1999. Trattandosi di compensazione cd. propria – visto che la reciproca relazione di debito-credito non nasce da un unico rapporto – per operare è necessaria l’eccezione di parte, oltre che, così come per la compensazione impropria, il requisito della certezza.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 4424 DEL 29 GENNAIO 2019
(Riciclaggio – Sequestro preventivo – Terzo – Diritto al credito – Legittimazione a impugnare)
In tema di sequestro preventivo il terzo che vanti nei confronti dell’indagato un diritto di credito non ha alcuna legittimazione ad impugnare il sequestro preventivo al fine di ottenere la liberazione dei beni e quindi il pagamento di quanto spettantegli. Di conseguenza, deve ritenersi privo di legittimazione il legatario che impugni il sequestro preventivo disposto a carico dell’erede, in quanto il diritto da lui vantato è un semplice diritto di credito.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 4779 DEL 30 GENNAIO 2019
(Violenza privata – Società – Socio incaricato dell’internal audit – Sostituzione della serratura della porta di ingresso alla sede)
Deve ritenersi integrato il reato di violenza privata nella condotta del presidente del consiglio di amministrazione della società e del dirigente dell’azienda che durante la pausa pranzo sostituiscono la serratura della porta di ingresso alla sede, impedendo di fatto l’accesso ai locali del socio incaricato dell’internal audit, essendosi risolta l’iniziativa degli imputati in un’ingiusta coartazione della libertà di determinazione della persona offesa, impedita di esercitare la facoltà di accesso nel luogo in cui esercitava la propria attività.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, SENTENZA N. 2736 DEL 30 GENNAIO 2019
(Non menzionata nella sentenza d’appello – Annullamento)
Deve essere annullata la sentenza di appello laddove non è consentito ignorare o negare la consulenza tecnica d’ufficio disposta dallo stesso giudice, come se come fatto storico processuale non si fosse mai verificato andandosi incontro diversamente al vizio specifico relativo all’omesso esame di un fatto storico principale o secondario, la cui esistenza risulti dal testo della sentenza o dagli atti processuali, che sia stato oggetto di discussione tra le parti ed abbia carattere decisivo.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 2755 DEL 30 GENNAIO 2019
(Sanzioni disciplinari – Per omessa diligenza nei confronti del cliente)
Rischia una sanzione disciplinare l’avvocato che non avverte il cliente del rinvio di un’udienza nonostante la revoca del mandato. A prevalere è l’obbligo di diligenza verso l’assistito anche in fattispecie non tipizzate dal codice deontologico.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 2894 DEL 31 GENNAIO 2019
(Plusvalenza – Regime agevolativo – Cessione terreno edificabile)
In tema di plusvalenze realizzate mediante la cessione di terreni edificabili e con destinazione agricola, la pregressa scelta del contribuente di aderire al regime speciale agevolativo previsto dall’articolo 7 della l. n. 448/01, in deroga al sistema ordinario, facendo redigere apposita perizia giurata ed effettuando il relativo versamento dell’imposta sostitutiva, non preclude alla amministrazione finanziaria di procedere all’accertamento del valore della cessione né impedisce al cedente di alienare il bene a un prezzo inferiore a quanto dichiarato, sicché, nel verificarsi di tale ipotesi, deve escludersi la decadenza del contribuente dal beneficio e la possibilità per l’amministrazione finanziaria di calcolare la plusvalenza secondo gli ordinari criteri previsti dall’articolo 68 Tuir, ossia a partire dal vecchio valore di acquisto.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 2788 DEL 31 GENNAIO 2019
(Personalizzazione – Conseguenze)
Deve ritenersi, in tema di risarcimento del danno non patrimoniale, che la “personalizzazione” della liquidazione non concerne le oscillazioni tabellari che definiscono il range astrattamente individuato per monetizzare le “ordinarie” conseguenze del punto d’invalidità accertato (congegnato in modo da lasciare così al giudicante un margine per il concreto apprezzamento equitativo delle ricadute pregiudizievoli). La “personalizzazione” in parola riguarda le eccezionali conseguenze dannose che, rispetto a quelle (da ritenere) incluse nello “standard” statistico sintetizzato dal punto d’invalidità, permettano e anzi, quando del caso, impongano un incremento rispetto a quel range.