Lettera informativa n. 60/18 del 10.05.2018 – NG  8-18

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 8-2018

 

GENNAIO 2018 (I)

 

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 141 DELL’8 GENNAIO 2018

(Reiterazione del reato – Attualità del pericolo – L. 47/2015)

Il requisito dell’attualità del pericolo di reiterazione del reato, introdotto dalla legge 47/2015, non va equiparato all’imminenza del pericolo di commissione di un ulteriore reato, ma indica invece la continuità del periculum libertatis nella sua dimensione temporale, che va apprezzata sulla base della vicinanza ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale dell’indagato, ovvero della presenza di elementi indicativi recenti, idonei a dar conto della effettività del pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura cautelare è chiamata a realizzare.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 142 DELL’8 GENNAIO 2018

(Non punibilità – Particolare tenuità dei fatti – Sentenza predibattimentale)

Va annullata con rinvio la sentenza predibattimentale che dichiara il non doversi procedere per la particolare tenuità dei fatti nonostante l’opposizione del pubblico ministero. La nuova causa di non punibilità di cui all’articolo 131 bis può essere applicata nella fase predibattimentale dal giudice solo dopo avere messo il pubblico ministero, l’imputato e la persona offesa, in condizione di esprimere le proprie osservazioni al riguardo e sempre che il pubblico ministero e l’imputato non si oppongano.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 169 DELL’8 GENNAIO 2018

(Evasione fiscale – Patteggiamento)

Dopo la riforma il contribuente può patteggiare solo quando abbia già estinto tutti i debiti con l’Erario o nell’ipotesi di ravvedimento operoso. Ciò vale anche per tutti i giudizi già pendenti alla data di entrata in vigore del d.lgs. 158/2015.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 214 DELL’8 GENNAIO 2018

(Concorso interno – Contrattazione collettiva)

La disciplina delle procedure selettive interne finalizzate alla mera progressione economica o professionale all’interno della medesima area o fascia, in quanto rientrante nella materia degli inquadramenti del personale pubblico “privatizzato” (art. 40 c. 1 del D. Lgs. n. 165 del 2001), deve ritenersi affidata alla contrattazione collettiva, che può derogare alle disposizioni contenute nel D.P.R. n. 497 del 1994, nel rispetto del principio di selettività (art. 52 c. 1 bis D. Lgs. n. 165 del 2001). Il contratto integrativo è abilitato a disciplinare soltanto le materie delegate dai contratti nazionali e nei limiti da questi stabiliti e non può contenere clausole in contrasto con i vincoli risultanti dai contratti nazionali.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 331 DEL 10 GENNAIO 2018

(Licenziamento – Giustificato motivo oggettivo – Reintegra)

Poiché il giudice «può» attribuire la cd. tutela reintegratoria attenuata, tra tutte le «ipotesi in cui accerta che non ricorrono gli estremi» del giustificato motivo oggettivo, esclusivamente nel caso in cui il «fatto posto a base del licenziamento» non solo non sussista, ma anche a condizione che detta «insussistenza» sia «manifesta», deve ritenersi che l’intenzione del legislatore, pur tradottasi in un incerto testo normativo, sia quella di riservare il ripristino del rapporto di lavoro ad ipotesi residuali che fungono da eccezione alla regola della tutela indennitaria in materia di licenziamento individuale per motivi economici.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 335 DEL 10 GENNAIO 2018

(Previdenza forense – Omesso versamento di contributi alla Cassa)

La prescrizione dei contributi non versati rimane sospesa se l’avvocato ha deliberatamente comunicato alla Cassa forense redditi più bassi rispetto a quelli indicati nella dichiarazione dei redditi. Il carattere doloso della condotta e la reiterazione della stessa non salvano il legale dall’obbligo di pagare la cartella esattoriale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 377 DEL 10 GENNAIO 2018

(Dichiarazione di fallimento – Decreto ingiuntivo – Fideiussione)

Nel caso di decreto ingiuntivo non ancora diventato definitivo al momento della dichiarazione fallimentare, il pagamento ricevuto dal creditore in forza della provvisoria esecuzione di quel decreto non trova più alcuna giustificazione, né nel titolo, divenuto inefficace, né nel credito, contestato e non accertato.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 832 DELL’11 GENNAIO 2018

(Guida in stato di alterazione – Sinistro stradale – Pena)

Dopo la legge 103 del 2017, la pena al conducente che provoca un sinistro stradale perché si è messo al volante sotto l’effetto di stupefacenti e che ha scelto il rito abbreviato è diminuita della metà anziché di un terzo. È retroattivo l’articolo 442, comma 2, c.p.p., come novellato dalla legge citata e comporta, in caso di condanna, un trattamento sostanziale sanzionatorio più favorevole e si applica anche alle fattispecie anteriori a meno che non sia stata pronunciata una sentenza irrevocabile.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 657 DEL 12 GENNAIO 2018

(Compenso al legale difensore del fallimento)

Il giudice delegato non può tagliare la parcella dell’avvocato, procuratore e difensore del fallimento, senza indicare quali voci di spesa non sarebbero state provate dal professionista.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 715 DEL 15 GENNAIO 2018

(Nullità rilevata d’ufficio – Indebito oggettivo – Ripetizione)

Poiché l’azione per ottenere la restituzione di quanto corrisposto in esecuzione del contratto è quella di ripetizione di indebito oggettivo, in ogni caso in cui venga acclarata la mancanza di una causa adquirendi – tanto nel caso di nullità, annullamento, risoluzione o rescissione di un contratto, quanto in quello di qualsiasi altra causa che faccia venir meno il vincolo originariamente esistente – non viola il principio della corrispondenza tra chiesto e pronunciato l’accoglimento delle richieste restitutorie in conseguenza del rilievo d’ufficio della nullità del contratto, anche laddove fosse stata inizialmente proposta domanda di risoluzione, dovendosi escludere che la correlazione operata dalla parte tra la domanda di ripetizione ed una specifica causa di caducazione del vincolo contrattuale, impedisca al giudice di condannare alla ripetizione dell’indebito.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 1935 DEL 17 GENNAIO 2018

(Sequestro conservativo – Bene impignorabile)

Il vigente sequestro conservativo penale è un istituto ridisegnato anche sulla falsariga del sequestro conservativo civile del quale ricalca il limite alla autorizzabilità da parte del giudice rispetto a beni impignorabili: ne consegue che deve essere annullata con rinvio la sentenza che conferma la misura cautelare reale in termini di «prenotazione cronologica» a garanzia del credito vantato dalla curatela, pur essendo alla stessa preclusa la possibilità di agire in via esecutiva sul bene di proprietà dell’imputato a causa del vincolo ex 2645 ter c.c. sullo stesso già trascritto: ricostruzione, questa, che, da una parte, svilisce la natura del sequestro conservativo di «pignoramento anticipato».

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI-1, ORDINANZA N. 1070 DEL 17 GENNAIO 2018

(Minori – Assegno di mantenimento – Spese straordinarie – Ticket sanitari e cure odontoiatriche)

Deve essere annullata con rinvio la sentenza di merito che ha ritenuto spese straordinarie per i minori, dunque da porre a carico pro quota del genitore non affidatario, quelle per i ticket sanitari e quelle odontoiatriche senza in alcun modo soffermarsi a considerare se si trattava, per la loro natura di spese non imprevedibili ed eccezionali e per il loro modesto importo, di esborsi ordinari, come tali ricompresi nell’assegno di mantenimento.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 1999 DEL 18 GENNAIO 2018

(Indebita compensazione – Consulente fiscale – Ideatore della frode)

E’ responsabile a titolo di concorso il consulente fiscale per la violazione tributaria commessa dal cliente (nella specie, per il delitto di indebita compensazione), quando il primo sia l’ispiratore della frode, e anche se solo il cliente abbia beneficiato dell’operazione fiscalmente illecita. Ai fini della configurabilità dell’aggravante, nel caso in cui reato è commesso dal concorrente nell’esercizio dell’attività di consulenza fiscale svolta da un professionista o da un intermediario finanziario o bancario, attraverso l’elaborazione o la commercializzazione di modelli di evasione fiscale (articolo 13 bis, comma terzo, Dlgs. n. 74/00), è richiesta una particolare modalità della condotta, ovverosia la “serialità” che, se pur non prevista espressamente nell’articolo, è desumibile dalla locuzione “elaborazione o commercializzazione di modelli di evasione”, rappresentativa di una certa abitualità e ripetitività della condotta incriminata.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 1146 DEL 18 GENNAIO 2018

(Rimborso – Credito d’imposta – Indicazione in dichiarazione – Volontà di richiedere il rimborso)

L’esposizione di un credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi fa in modo che non occorra, da parte del contribuente, al fine di ottenere il rimborso, alcun altro adempimento, dovendo solo attendere che l’Amministrazione finanziaria eserciti, sui dati esposti in dichiarazione, il potere-dovere di controllo secondo la procedura di liquidazione delle imposte ovvero, ricorrendone i presupposti, attraverso lo strumento della rettifica della dichiarazione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 1272 DEL 19 GENNAIO 2018

(Incidente stradale – Danno biologico – Micro permanente – Accertamento strumentale)

In materia di risarcimento del danno da c.d. micro permanente, l’articolo 139, comma 2, del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, nel testo modificato dall’articolo 32, comma 3 ter, del decreto legge 1/2012, inserito dalla legge 27/2012, va interpretato nel senso che l’accertamento della sussistenza della lesione temporanea o permanente dell’integrità psico-fisica deve avvenire con rigorosi ed oggettivi criteri medico-legali; tuttavia l’accertamento clinico strumentale obiettivo non potrà in ogni caso ritenersi l’unico mezzo probatorio che consenta di riconoscere tale lesione a fini risarcitori, a meno che non si tratti di una patologia, difficilmente verificabile sulla base della sola visita del medico legale, che sia suscettibile di riscontro oggettivo soltanto attraverso l’esame clinico strumentale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 1269 DEL 19 GENNAIO 2018

(Incidente stradale – Rivalsa dell’assicuratore verso l’assicurato)

Nel sistema del diritto dell’Unione europea, in tema assicurazione della responsabilità civile derivante dalla circolazione autoveicoli, ai fini del diritto a ottenere il risarcimento dall’assicuratore, la qualità di vittima-avente diritto al risarcimento prevale su quella di assicurato-responsabile. Ne consegue che allorché esse qualità si concentrino sulla medesima persona, la prima prevale sulla seconda e deve pertanto riconoscersi all’assicurato diritto ad essere risarcito dalla compagnia assicurativa, come si tratti di qualsiasi altro passeggero vittima dell’incidente; ai fini della copertura assicurativa è irrilevante il fatto che vittima si identifichi con il proprietario del veicolo (il quale al momento del sinistro si trovi a viaggiare sullo stesso come passeggero, dopo avere autorizzato un’altra persona a mettersi guida), la cui posizione giuridica va assimilata a quella di qualsiasi altro passeggero vittima dell’incidente. Il diritto alla copertura assicurativa dell’assicurato-proprietario del veicolo che abbia preso posto nel medesimo come passeggero non può essere escluso in ragione della sua corresponsabilità nella causazione del danno, salva, ovviamente, la necessità di tenere conto del suo eventuale concorrente comportamento colposo in funzione della diminuzione del risarcimento, ai sensi dell’articolo 1227 c.c.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 1357 DEL 19 GENNAIO 2018

(Parametri forensi – Liquidazione entro il minimo tabellare)

Il giudice è tenuto ad effettuare la liquidazione giudiziale nel rispetto dei parametri previsti dal dm 55/2014, e dunque anche nel limite minimo tabellarmente previsto, il quale non prevale sul dm 140/12 per ragioni di mera successione temporale, bensì nel rispetto del principio di specialità, poiché non è quest’ultimo a prevalere ma il dm 55/2014, il quale detta i criteri ai quali il giudice si deve attenere nel regolare le spese di causa.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINZA N. 1546 DEL 22 GENNAIO 2018

(Casa coniugale – Revocata – Figlio convivente – Lavori occasionali)

E’ revocata la casa coniugale all’ex se il figlio convivente, finito il ciclo di studi, entra nel mondo del lavoro pur se le attività sono occasionali.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 1534 DEL 22 GENNAIO 2018

(Usi civici – Nullità del contratto)

La nullità della cessione di un terreno gravato da usi civici obbliga il venditore a restituire il prezzo. L’intervenuta transazione con il Comune sottoscritta dal compratore non ostacola l’operatività dell’evizione nei rapporti tra privati.