Lettera informativa n. 56/18 del 03.05.2018 – NG 7-18
NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 7-2018
DICEMBRE 2017
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 54141 DELL’1 DICEMBRE 2017
(Comunicazione via Pec – Avviso di fissazione udienza – Casella mail difensore indagato piena)
Deve ritenersi regolarmente perfezionata la comunicazione o la notificazione mediante deposito in cancelleria, ai sensi dell’art. 16, comma 6, Dl. n. 179/12, nel caso in cui la mancata consegna del messaggio Pec sia imputabile al destinatario, ciò che si verifica quando il destinatario medesimo, venendo meno agli obblighi previsti dall’articolo 20 Dm. n. 44/11, non si doti dei necessari strumenti informatici ovvero non ne verifichi l’efficienza.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 28880 DELL’1 DICEMBRE 2017
(Selezione per l’affidamento di un incarico – Violazione nella scelta – Risarcimento del danno per perdita di chance)
Il lavoratore può ottenere il risarcimento del danno da perdita di chance anche se non viene annullata la selezione che ha affidato l’incarico a un terzo. L’indennizzo, peraltro, va riconosciuto sulla base del tasso di probabilità che il lavoratore aveva di risultare vincitore al concorso qualora lo stesso si fosse svolto in maniera regolare.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 54521 DEL 4 DICEMBRE 2017
(Vendita immobiliare – Acconti sul prezzo – Risoluzione del contratto – Mancata restituzione delle somme – Appropriazione indebita)
Non è punibile per appropriazione indebita chi dopo la risoluzione del contratto preliminare di vendita di un immobile non restituisce gli acconti ricevuti. In questo caso, infatti, è configurabile solo un inadempimento di natura civilistica perché le somme versate sono entrate a far parte del patrimonio dell’accipiens.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 28994 DEL 5 DICEMBRE 2017
(Assegno – Criterio del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio – Non sussiste – Autoresponsabilità economica di ciascuno dei coniugi come persone fisiche – Natura assistenziale)
Deve ritenersi sussistente il diritto all’assegno divorzile laddove il coniuge richiedente dispone di modesti redditi da pensione e si trova nell’impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive in relazione alla sua età di sessantacinque anni.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 29594 DELL’11 DICEMBRE 2017
(Liquidazione degli onorari di avvocato – Compensi al di sotto dei minimi – Implicita compensazione parziale – Esclusione – Obbligo del giudice di riconoscere al professionista importi di misura non inferiore alle tariffe)
La liquidazione al legale di compensi sotto il minimo non può essere considerata una compensazione implicita e parziale. Il giudice del merito, infatti, deve riconoscere al professionista importi di misura non inferiore a quella indicata nelle tariffe forensi.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 55476 DEL 13 DICEMBRE 2017
(Occultamento delle scritture contabili – Mancata conservazione di tutta la contabilità negli studi professionali)
Commette reato il professionista che non conserva nel suo studio o in quello del commercialista la contabilità e i documenti fiscali impedendo così alla Guardia di finanza, in sede di accesso, di verificare e ricostruire il volume d’affari.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 30328 DEL 18 DICEMBRE 2017
(Patteggiamento della pena da parte del lavoratore – Per condotte extralavorative – Licenziamento disciplinare)
Legittimo il licenziamento del dipendente che ha patteggiato una pena per motivi extralavorativi. La condotta illecita è suscettibile di rilievo disciplinare se sussistono i caratteri di gravità che minano il rapporto con il datore di lavoro.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 30417 DEL 19 DICEMBRE 2017
(Licenziamento – Attività svolta nell’azienda di famiglia)
Deve essere rigettato il ricorso del datore di lavoro contro la sentenza di merito che dichiara illegittima la destituzione del dipendente della compagnia di trasporto pubblico locale, individuato dagli investigatori privati mentre svolge attività lavorativa nell’azienda di famiglia al di fuori dalle fasce orarie previste per i controlli sanitari, dovendosi ritenere che sia stato esaminato il fatto storico decisivo per il giudizio, vale a dire che il lavoratore è affetto da un disturbo dell’adattamento con sindrome mista che riduce la sua capacità specifica di lavoro e che dallo svolgimento limitato di attività presso il negozio, data la diversità dell’attività rispetto alle mansioni di autista di mezzi di linea, non può ricavarsi anche solo una presunzione qualificata di simulazione della malattia.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, SENTENZA N. 30485 DEL 19 DICEMBRE 2017
(Disposizioni lesive della legittima – Azione di riduzione – Reintegrazione della quota di riserva – Assegnazione di un solo bene dell’asse – Frutti civili – Attribuzione – Sul solo bene restituito)
In tema di successioni, solo al legittimario cui venga restituito un immobile per reintegrare la quota di legittima spetta, a norma dell’articolo 561 del codice civile, anche il diritto ai frutti quali accessori del bene, in relazione al suo mancato godimento, mentre, nell’ipotesi in cui il bene non possa essere restituito e la reintegrazione della quota di riserva avvenga per equivalente monetario, con l’ulteriore riconoscimento degli interessi legali sulla somma a tal fine determinata, nulla è dovuto per i frutti. Infatti gli interessi legali attribuiti rispondono alla medesima finalità di risarcire il danno derivante dal mancato godimento del bene (lucro cessante) e pertanto il cumulo tra frutti e interessi comporterebbe la duplicazione del riconoscimento di una medesima voce di danno.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 30496 DEL 19 DICEMBRE 2017
(Giudizio di separazione – Riconoscimento degli effetti civili della pronuncia canonica di nullità del matrimonio)
La delibazione della sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio durante la causa di separazione personale dei coniugi fa cessare la materia del contendere. Il riconoscimento degli effetti civili della pronuncia canonica, infatti, non è precluso dalla preventiva domanda di separazione formulata dalle stesse parti in sede civile. Il giudice di merito, peraltro, non ha la facoltà di interpretare una decisione non ancora definitiva per valutare l’eventuale formazione del giudicato.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 56427 DEL 19 DICEMBRE 2017
(Società – Costituzione in giudizio – Legale rappresentante indagato – Nomina di un difensore dell’ente – Inefficacia)
Devono ritenersi privi di efficacia l’atto di costituzione e la nomina del difensore e procuratore speciale effettuati, per conto della società tratta a giudizio in base al decreto 231/01, dal rappresentante legale incompatibile, in quanto contestualmente anche imputato per il reato presupposto della responsabilità addebitata alla persona giuridica. Ne consegue che nel processo l’ente, privo di formale rappresentanza e di fatto non costituitosi, deve essere dichiarato contumace e il giudice deve procedere a nominargli un difensore d’ufficio e, soprattutto, deve ritenersi che nella fase della costituzione delle parti al giudice spetti l’obbligo di verificare la regolarità dell’atto di costituzione e della nomina del difensore che ai sensi dell’articolo 39 comma 2 lettera c) deve sottoscrivere, e, rilevata l’incompatibilità, di dichiarare l’inammissibilità della costituzione con la conseguente pronunzia dei provvedimenti sopra descritti.
CORTE DI GIUSTIZIA, SEZ. IV, SENTENZA C178/16 DEL 20 DICEMBRE 2017
(Appalti pubblici di lavori – Direttiva 2004/18/CE – Condizioni di esclusione dalla partecipazione all’appalto pubblico)
La direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, in particolare l’articolo 45, paragrafo 2, primo comma, lettere c), d) e g), di tale direttiva, nonché i principi di parità di trattamento e di proporzionalità, devono essere interpretati nel senso che non ostano a una normativa nazionale che consente all’amministrazione aggiudicatrice: 1) – di tener conto, secondo le condizioni da essa stabilite, di una condanna penale a carico dell’amministratore di un’impresa offerente, anche se detta condanna non è ancora definitiva, per un reato che incide sulla moralità professionale di tale impresa, qualora il suddetto amministratore abbia cessato di esercitare le sue funzioni nell’anno precedente la pubblicazione del bando di gara d’appalto pubblico; 2) – di escludere tale impresa dalla partecipazione alla procedura di aggiudicazione di appalto in questione con la motivazione che, omettendo di dichiarare detta condanna non ancora definitiva, l’impresa non si è effettivamente e completamente dissociata dalla condotta del suddetto amministratore.
CORTE DI GIUSTIZIA, SEZ. III, SENTENZA C419/16 DEL 20 DICEMBRE 2017
(Libertà di stabilimento e libera circolazione dei lavoratori – Articoli 45 e 49 TfUe – Riconoscimento reciproco dei diplomi, dei certificati e degli altri titoli medici)
L’articolo 2, paragrafo 1, lettera c), della direttiva 75/363/ Cee del Consiglio, del 16 giugno 1975, concernente il coordinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative per le attività di medico, come modificata dalla direttiva 82/76/Cee del Consiglio, del 26 gennaio 1982, nonché l’articolo 24, paragrafo 1, lettera c), della direttiva 93/16/ Cee del Consiglio, del 5 aprile 1993, intesa ad agevolare la libera circolazione dei medici e il reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli, devono essere interpretati nel senso che essi non ostano ad una normativa di uno Stato membro, come quella in discussione nel procedimento principale, in virtù della quale la concessione dell’assegno nazionale destinato a finanziare una formazione, impartita in un altro Stato membro, che porta ad ottenere il titolo di medico specialista, sia subordinata alla condizione che il medico beneficiario eserciti la propria attività professionale nel primo Stato membro di cui sopra per una durata di cinque anni entro il periodo di dieci anni a decorrere dalla data di conseguimento della specializzazione o, in mancanza, che detto medico rimborsi fino al 70% dell’importo dell’assegno percepito, oltre agli interessi. Gli articoli 45 e 49 TfUe devono essere interpretati nel senso che essi non ostano a una normativa di uno Stato membro, come quella in discussione nel procedimento principale, in virtù della quale la concessione dell’assegno nazionale destinato a finanziare una formazione, impartita in un altro Stato membro, che porta ad ottenere il titolo di medico specialista, sia subordinata alla condizione che il medico beneficiario eserciti la propria attività professionale nel primo Stato membro di cui sopra per una durata di cinque anni entro il periodo di dieci anni a decorrere dalla data di conseguimento della specializzazione o, in mancanza, che detto medico rimborsi fino al 70% dell’importo dell’assegno percepito, oltre agli interessi, salvo che le misure previste da tale normativa non contribuiscano effettivamente al perseguimento degli obiettivi di protezione della sanità pubblica e di equilibrio finanziario del sistema di sicurezza sociale ed eccedano quanto è necessario a tal fine, aspetto questo la cui valutazione incombe al giudice del rinvio.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 56990 DEL 20 DICEMBRE 2017
(Intercettazioni – Diritto di copia alla difesa – Inadempimento)
In tema di riesame di misure cautelari personali, sussiste il diritto del difensore di chiedere ed ottenere dal pm copia dei supporti magnetici o informatici delle registrazioni di videoriprese utilizzate ai fini dell’adozione del provvedimento cautelare, poiché la prova dei fatti dalle stesse rappresentati non deriva dal riassunto effettuato negli atti di polizia giudiziaria, ma dal contenuto stesso delle registrazioni documentate nei relativi supporti. Avendo la difesa un diritto incondizionato all’accesso, la violazione di tale diritto configura una nullità generale a regime intermedio, che non può essere disconosciuto per il mero dato formalistico della mancata esplicitazione che l’istanza è stata effettuata ai fini della proposizione della richiesta di riesame, posto che tale indicazione rileva esclusivamente per la verifica della congruità del tempo impiegato per l’adempimento.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, SENTENZA N. 30564 DEL 20 DICEMBRE 2017
(Revocazione della sentenza di Cassazione)
Dev’essere revocata la sentenza della Corte di cassazione con la quale è stata negata la deducibilità delle imposte nonostante sia intervenuta assoluzione in sede penale per le fatture false, quando il requisito è chiesto nella pronuncia di legittimità contestata dal contribuente.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 30594 DEL 20 DICEMBRE 2017
(Promessa di vendita – Priva di forma scritta – Nullità radicale)
Deve ritenersi radicalmente nullo il contratto di promessa di compravendita immobiliare intervenuto fra le parti perché non stipulato in forma scritta laddove si tratta di un negozio oggettivamente identificato in tutti i suoi elementi essenziali, salvo la mancanza della forma solenne ex articolo 1350 c.c.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, SENTENZA N. 30550 DEL 20 DICEMBRE 2017
(Danni a un immobile – Richiesta di risarcimento del danno proposta dal conduttore – Obbligo di dimostrare la sua qualità)
Chi agisce in giudizio per chiedere i danni causati ad un immobile in condominio di cui ha l’uso non deve dimostrare la sua qualità di conduttore. La natura non petitoria del giudizio comporta, infatti, che può agire chiunque abbia la disponibilità di fatto della cosa. Né può essere eccepito dagli altri condomini che il regolamento vieta una determinata attività nell’alloggio dal momento che questa eccezione può essere proposta solo nei confronti del proprietario dell’immobile.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, SENTENZA N. 30539 DEL 20 DICEMBRE 2017
(Credito vantato nei confronti della pubblica amministrazione – Invocabilità della prescrizione presuntiva)
In caso di crediti vantati dal professionista, ad esempio un avvocato, nei confronti dell’amministrazione dello Stato, attesa la necessità di fare applicazione delle regole di contabilità pubblica anche in relazione ai pagamenti, dovendosi a tal fine provvedere mediante appositi mandati di pagamento, non è possibile invocare la prescrizione presuntiva.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 30738 DEL 21 DICEMBRE 2017
(Modesti redditi in nero percepiti dal coniuge debole – Irrilevanza)
Ha diritto a percepire l’assegno di divorzio la ex che ha soltanto un modesto reddito in nero. Pur essendo irrilevante il tenore di vita goduto durante il matrimonio il coniuge forte deve contribuire a garantire le normali esigenze di vita.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 57118 DEL 21 DICEMBRE 2017
(Opera abusiva – Trasgressore non punibile per particolare tenuità del fatto – Sanzione amministrativa accessoria – Demolizione)
In tema di reati edilizi, alla esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, consegue l’applicazione, demandata all’Autorità amministrativa competente, della sanzione amministrativa accessoria dell’ordine di demolizione.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 30658 DEL 21 DICEMBRE 2017
(Credito per la fornitura di un macchinario – Cessione del credito a un terzo – Obbligo di rispettare i requisiti previsti per i crediti vantati verso le amministrazioni statali)
Il regime dell’articolo 69, terzo comma, del regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, che richiede la forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata e la notificazione alla Pa della cessione del credito, in quanto applicabile solo se il credito ceduto sussista verso un’amministrazione qualificabile come statale, non è invocabile in una controversia relativa a credito fatto valere dal cessionario contro una Asl.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, SENTENZA N. 30765 DEL 22 DICEMBRE 2017
(Copia conforme all’originale del provvedimento impugnato)
Se l’avvocato destinatario della notifica telematica del provvedimento impugnato intende proporre ricorso per cassazione, dovrà depositare nella cancelleria della Corte copia analogica del messaggio di posta elettronica ricevuto e dei relativi allegati, atto impugnato e relazione di notifica, e dovrà attestare la conformità di tali documenti cartacei agli originali digitali. Mentre un onere di estrarre direttamente dal fascicolo informatico una copia della sentenza che si impugna sussiste, ed in via esclusiva, nel caso in cui la sentenza non sia stata notificata.