Lettera informativa n. 34/18 del 16.03.2018 – NG 4-18
NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 4-2018
OTTOBRE 2017 (I)
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, ORDINANZA N. 23056 DEL 3 OTTOBRE 2017
(Contratti – Prestazioni discontinue)
L’elemento della continuità non è indispensabile per caratterizzare la natura subordinata del rapporto di lavoro, potendo le parti concordare una modalità di svolgimento della prestazione che si articoli secondo le richieste o le disponibilità di ciascuna di esse, come previsto nella fattispecie del contratto di lavoro cd a chiamata o intermittente, o anche di part time verticale.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 23132, DEL 4 OTTOBRE 2017
(Metodo induttivo – Plusvalenza patrimoniale – Cessione azienda – Causa legale tra venditore e acquirente)
È illegittimo l’accertamento con metodo induttivo sulla plusvalenza patrimoniale per cessione di azienda se la causa insorta tra venditore e acquirente dimostra l’omesso pagamento del prezzo.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 23278 DEL 5 OTTOBRE 2017
(Conto corrente – Interessi anatocistici e usurari – Clausola – Nullità – Rilevabilità d’ufficio)
Il giudice dell’opposizione a decreto ingiuntivo può rilevare d’ufficio la nullità della clausola del contratto di conto corrente che prevede interessi anatocistici e usurari. Pertanto deve valutare la fondatezza del merito della relativa eccezione anche laddove la parte l’abbia formulata in termini generici.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 23395 DEL 6 OTTOBRE 2017
(Divisione ereditaria – Immobile adibito ad attività commerciale – Sorteggio delle quote)
Il giudice che procede a una divisione ereditaria non può sorteggiare le quote quando un immobile è adibito da anni ad attività commerciale di uno degli eredi. Infatti il criterio dell’estrazione a sorte, previsto dal codice civile, attiene al caso di uguaglianza di quote ed è posto a garanzia della trasparenza delle operazioni divisionali contro ogni possibile favoritismo ma non ha un valore assoluto bensì tendenziale.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 23406 DEL 6 OTTOBRE 2017
(Direttore banca – Sanzioni amministrative – Normativa antiriciclaggio – Operato cassiere)
In materia di sanzioni amministrative per violazione della disciplina antiriciclaggio, ai sensi dell’art. 3 del D. lgs. n. 143/91, il potere di valutare le segnalazioni e di trasmetterle al questore spetta solo al titolare dell’attività, mentre il responsabile della dipendenza deve segnalare al suo superiore ogni operazione che lo induca a ritenere che l’oggetto di essa possa provenire da reati attinenti al riciclaggio, sulla base di elementi oggettivi riferibili all’operazione stessa o alla capacità economica e all’attività del cliente. I direttori di banca, oltreché una colpa per omesso controllo sui dipendenti, hanno anche una responsabilità diretta; pertanto, nel caso in cui sia stata omessa la segnalazione di spostamenti di ingenti somme di denaro (anche operazioni non particolarmente sospette), i vertici di filiale dovranno pagare sanzioni amministrative in proprio e in solido con l’istituto di credito.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 23558 DEL 9 OTTOBRE 2017
(Inadempimento – Recesso dal contratto – Sfiducia – Risarcimento danni)
Il recesso può essere giustificato anche dalla sfiducia verso l’appaltatore per fatti d’inadempimento e, poiché il contratto si scioglie esclusivamente per effetto dell’unilaterale iniziativa del recedente, non è necessaria alcuna indagine sull’importanza dell’inadempimento. Qualora, invece, il committente richiedesse anche il risarcimento del danno per inadempimento occorrerebbe la valutazione del giudice. Essendo il recesso espressione dell’esercizio del diritto potestativo del committente, logico corollario è che l’obbligo di pagamento all’appaltatore dell’indennizzo ex art. 1671 c.c. costituisce effetto automatico della decisione di scioglimento dal vincolo adottata unilateralmente dal convenuto. Ciò significa che se l’appaltatore è inadempiente, la sua eventuale condanna al risarcimento del danno può vanificare il suo diritto all’indennizzo.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 23542 DEL 9 OTTOBRE 2017
(Credito per assistenza legale – Frazionamento del credito)
Costituisce un abuso del processo il decreto ingiuntivo dell’avvocato che risulta in parte soddisfatto da un precedente provvedimento monitorio per lo stesso credito scaturito dalla prestazione di assistenza legale, non potendosi attribuire meritevolezza alla difesa di un diritto od interesse compiuta attraverso un uso improprio dell’azione giudiziaria, in quanto mezzo eccedente o sproporzionato rispetto alla attività processuale in quanto si verrebbe in tal modo ad ammettere un “processo ingiusto”, e dunque non conforme al valore espresso nell’articolo 111 della Costituzione.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 23575 DEL 9 OTTOBRE 2017
(Sentenza dichiarativa di fallimento – Reclamo – Comunicazione – Provvedimento integrale in allegato – Termine breve)
Anche la comunicazione della sentenza dichiarativa di fallimento, come la notificazione, successivamente alla data di entrata in vigore del decreto legge 179/12, determina la decorrenza del termine breve per impugnare, essendovi ormai perfetta coincidenza tra l’attività che il cancelliere pone in essere per i fini della notificazione e quella che esegue in sede di comunicazione: in entrambi i casi, cioè, egli porta la sentenza a conoscenza del destinatario mediante invio di un messaggio di posta elettronica certificata contenente in allegato il testo integrale del provvedimento.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – L, ORDINANZA N. 23493 DEL 19 OTTOBRE 2017
(Ctu – Critiche mosse dal perito di parte)
Allorché ad una consulenza tecnica d’ufficio siano mosse critiche puntuali e dettagliate da un consulente di parte, il giudice che intenda disattenderle ha l’obbligo di indicare nella motivazione della sentenza le ragioni di tale scelta, senza che possa limitarsi a richiamare acriticamente le conclusioni del proprio consulente, ove questi a sua volta non si sia fatto carico di esaminare e confutare i rilievi di parte.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 23539 DEL 9 OTTOBRE 2017
(Legittimario pretermesso – Acquisizione della qualità di erede – Solo dopo l’esperimento dell’azione di riduzione – Richiesta di divisione ereditaria)
In materia di successione ereditaria, l’erede legittimario che sia stato pretermesso acquista la qualità di erede soltanto dopo il positivo esercizio dell’azione di riduzione, con la conseguenza che prima di questo momento egli non può chiedere la divisione ereditaria né la collazione dei beni, poiché entrambi questi diritti presuppongono l’assunzione della qualità di erede e l’attribuzione congiunta di un asse ereditario.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 23672 DEL 10 OTTOBRE 2017
(Fideiussione – Liberazione dalla garanzia – Presupposti)
In materia contrattuale, il fideiussore non è liberato dalla garanzia prestata anche se in pochi mesi è triplicata l’esposizione del debitore principale nei confronti dei creditori. L’interessato, infatti, deve provare non solo il peggioramento delle condizioni economiche del garantito ma anche la consapevolezza del creditore di un’irreversibile situazione di insolvenza.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 23729 DEL 10 OTTOBRE 2017
(Liquidazione – Difesa di tre parti sostanzialmente unitaria – Liquidazione unitaria)
Il giudice può liquidare all’avvocato un solo onorario anche se ha difeso tre diversi controricorrenti quando l’attività svolta è stata sostanzialmente unitaria perché la linea difensiva è identica. Il giudice, infatti, è tenuto a “dimensionare la liquidazione delle spese legali all’attività effettivamente svolta”.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 46562 DEL 10 OTTOBRE 2017
(Esecuzione – Affidamento in prova – Pena residua da scontare – Superiore ai tre anni)
In tema di esecuzione di pene brevi deve ritenersi che ai fini della sospensione dell’ordine di esecuzione correlata ad una istanza di affidamento in prova ai sensi dell’articolo 47, comma terzo bis, o.p., il limite edittale non è di quattro anni ma di tre, non potendosi aderire al criterio di interpretazione evolutiva dell’articolo 656, comma quinto, secondo periodo, c.p.p., criterio che è tradizionalmente escluso nel settore penale in quanto contrario ai principi costituzionali della riserva di legge e della separazione dei poteri, e dovendosi ritenere che corrobori invece l’interpretazione restrittiva dell’articolo 656 c.p.p. la legge delega 103/17 secondo cui il limite di pena che impone la sospensione dell’ordine di esecuzione è fissato in ogni caso a quattro anni, essendo evidente che il criterio di delega, volto a elevare a quattro anni il limite di pena per la sospensione obbligatoria dell’ordine di carcerazione, sarebbe superfluo nell’ottica dell’interpretazione evolutiva.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 46555 DEL 10 OTTOBRE 2017
(Guida in stato di ebrezza – Lavori di pubblica utilità)
La revoca della sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità può essere disposta soltanto in ipotesi di violazione degli obblighi connessi allo svolgimento del lavoro: ne consegue che va ritenuto illegittimo il provvedimento di revoca del beneficio al di fuori dell’ipotesi prevista dalla legge in assenza di comportamenti colpevoli ascrivibili all’interessato, laddove il giudice dell’esecuzione ha finito per porre a carico del condannato un onere attuativo suppletivo che grava innanzi tutto sull’autorità giudiziaria e sugli organi pubblici – Ufficio dell’esecuzione penale esterna ed enti convenzionati – che con essa devono coordinarsi, laddove l’ente prescelto dal condannato si è rivelato non convenzionato.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 23887 DELL’11 OTTOBRE 2017
(Cartella di pagamento – Notifica – Gestore privato – Poste italiane)
La l. 4 agosto 2017, n. 124, all’art. 1, comma 57, lett. b) ha disposto, con decorrenza dal 10 settembre 2017, l’abrogazione dell’art. 4 del d. lgs. 22 luglio 1999, n. 261. Tale abrogazione espressa comporta, quindi, la soppressione dell’attribuzione in esclusiva alla società Poste Italiane S.p.A., quale fornitore del servizio postale universale, dei servizi inerenti le notificazioni e comunicazioni di atti giudiziari, ai sensi della 1. n. 890/1982, nonché dei servizi inerenti le notificazioni delle violazioni al codice della strada ai sensi dell’art. 201 del d. lgs. n. 285/1992. Ciò comporta che alcuna efficacia retroattiva possa essere riconosciuta a detta abrogazione, secondo il principio generale di cui all’art. 11, comma 1, delle disposizioni preliminari al codice civile, in relazione al tempo in cui avvenne la notifica del ricorso da parte del ricorrente avverso la cartella di pagamento impugnata, avvalendosi di licenziatario privato per il relativo invio raccomandato.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 23857 DELL’11 OTTOBRE 2017
(Richiesta di trasferimento per assistere il padre malato –Possibilità di effettuare la scelta anche nel corso del rapporto)
Il lavoratore ha diritto a essere trasferito in un’altra città per assistere il padre disabile anche se non convive con lui. La scelta può essere effettuata non solo al momento dell’assunzione ma anche nel corso del rapporto di lavoro. Questo diritto va comunque fatto valere contemperando le esigenze organizzative del datore di lavoro, che ha l’onere di provare le circostanze ostative al suo esercizio.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 23995 DEL 12 OTTOBRE 2017
(Costruzione del vano ascensore da parte di un solo condomino)
Non dev’essere demolito il vano ascensore realizzato in cortile a spese e per volontà di un solo condomino. Non è infatti necessario il consenso degli altri proprietari per le opere innovative che non pregiudicano i diritti di godimento altrui sulle parti comuni.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 23964 DEL 12 OTTOBRE 2017
(Difensore distrattario – Azione – Atto di citazione e non ricorso)
Il credito del difensore distrattario va azionato con citazione e non con ricorso anche se viene da una causa di lavoro. Il diritto del legale, infatti, è autonomo rispetto alla causa trattata e sorge direttamente in suo favore nei confronti della parte soccombente.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 24077 DEL 13 OTTOBRE 2017
(Sinistro stradale – Messa in mora dell’assicurazione da parte dell’avvocato – Mandato conferito da un minore)
E’ valida la messa in mora per il risarcimento del danno avanzata dall’avvocato alla compagnia di assicurazione in forza di mandato conferito da un minore. Al soggetto non ancora maggiorenne, infatti, deve essere riconosciuta la capacità di compiere atti giuridici in senso stretto non negoziali purché non gli provochino pregiudizio.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 24216 DEL 13 OTTOBRE 2017
(Inquadramento e qualifica superiore – Diversi da Ccnl e legge – Poteri in capo al datore)
Nell’impiego pubblico contrattualizzato il datore di lavoro, pur non potendo esercitare poteri autoritativi, è tenuto ad assicurare il rispetto della legge e, conseguentemente, non può dare esecuzione ad atti nulli né assumere in sede conciliativa obbligazioni che contrastino con la disciplina del rapporto dettata dal legislatore e dalla contrattazione collettiva. Il divieto imposto al datore di lavoro pubblico di attribuire trattamenti giuridici ed economici diversi da quelli previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva, anche se di miglior favore, impedisce sia il riconoscimento di inquadramenti diversi da quelli previsti dal Ccnl di comparto sia l’attribuzione della qualifica superiore in conseguenza dello svolgimento di fatto delle mansioni.