Lettera informativa n. 161/18 del 23.11.2018 – NG 21-18
NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 21-2018
LUGLIO 2018 (II)
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 18857 DEL 16 LUGLIO 2018
(Domanda di rendiconto – Proposta dopo lo scioglimento della comunione – Ammissibilità)
La domanda di rendiconto si può proporre anche dopo lo scioglimento della comunione ereditaria. Le due azioni giudiziarie, infatti, possono essere scisse e decise in maniera separata senza reciproci condizionamenti.
CASSAZIONE PENALE, SENTENZA N. 32462 DEL 16 LUGLIO 2018
(Violenza sessuale – Di gruppo – Assunzione volontaria di alcol e droghe – Aggravante)
Integra il reato di violenza sessuale di gruppo (articolo 609 octies c,p.) con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica, la condotta di coloro che inducano la persona offesa a subire atti sessuali in uno stato di infermità psichica determinato dall’assunzione di bevande alcooliche, essendo l’aggressione all’altrui sfera sessuale connotata da modalità insidiose e subdole, anche se la parte offesa ha volontariamente assunto alcool e droghe, rilevando solo la sua condizione di inferiorità psichica o fisica seguente all’assunzione delle dette sostanze.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 32504 DEL 16 LUGLIO 2018
(Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte – Separazione personale fra i coniugi – Omologata dal giudice – Trasferimento dell’immobile)
Si configura il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte il trasferimento dell’immobile previsto dalla separazione personale dei coniugi omologata dal giudice, a nulla rilevando che a norma dell’articolo 2929 bis c.c. l’amministrazione finanziaria possa espropriare beni alienati a titolo gratuito successivamente al sorgere del credito erariale e sulla base del solo titolo esecutivo costituito dall’avviso di accertamento, laddove non v’è dubbio che il trasferimento a titolo gratuito del bene mobile registrato o dell’immobile rende più difficoltosa l’azione recuperatoria del fisco, anche se esercitabile mediante pignoramento presso terzi. Tanto più che il terzo può contestare la sussistenza dei presupposti di applicazione dell’art. 2929 bis c.c., o che l’atto abbia arrecato pregiudizio alle ragioni del creditore o che il debitore abbia avuto conoscenza del pregiudizio arrecato.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 32577 DEL 16 LUGLIO 2018
(Particolare tenuità del fatto – Causa di non punibilità)
Ai fini dell’applicazione della causa di non punibilità di cui all’articolo 131 bis c.p. per valutare la configurabilità del presupposto ostativo della “non abitualità del comportamento criminoso”, vanno considerati “della stessa indole” non soltanto i reati che violano una medesima disposizione di legge, ma anche quelli che presentano profili di omogeneità sul piano oggettivo (in relazione al bene tutelato e alle modalità esecutive) ovvero sul piano soggettivo (in relazione ai motivi a delinquere che hanno avuto efficacia causale nella decisione criminose, come nel caso di delitti tutti connotati dallo scopo di lucro). È possibile ravvisare la medesima indole di reati contro il patrimonio e reati in materia di detenzione di sostanze che siano connotati da un’identica finalità di profitto.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 32912 DEL 17 LUGLIO 2018
(Ricerca della prova – Sequestro probatorio – Pc e hard disk – Programmi informatici)
In relazione all’utilizzo di programmi informatici installati su elaboratori elettronici l’illiceità penale sussiste solo in caso o di abusiva duplicazione, per trarne profitto, di programmi per elaboratore o in caso di importazione, distribuzione, vendita, detenzione a scopo commerciale o imprenditoriale (e quindi non anche nello svolgimento di un’attività libero professionale) o, infine, di concessione in locazione non già di programmi abusivamente duplicati ma esclusivamente di programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla Siae. La disciplina in questione va intesa nel senso della irrilevanza penale della mera detenzione, laddove non si sia concorso nella loro illecita duplicazione di programmi informatici per elaboratori elettronici nel caso in cui gli stessi, sempre che siano funzionali allo svolgimento di un’attività commerciale o imprenditoriale e quindi non esclusivamente libero professionale, non siano materialmente presenti su supporti fisici privi del contrassegno Siae.
ORDINANZA 19153, SEZIONE TERZA DEL 19-07-2018
(Sinistro stradale – Danno non patrimoniale – Grado di invalidità permanente – Aumento del risarcimento in sede di personalizzazione – Soltanto in presenza di circostanze specifiche ed eccezionali – Sussiste)
Deve ritenersi legittima la sentenza di merito che non varia in aumento il criterio standard per la liquidazione del danno alla salute alla vittima del sinistro stradale, sul presupposto che l’attore non avesse provato il grado di invalidità permanente risultante da un baréme medico legale che esprime la misura in cui il pregiudizio alla salute incide su tutti gli aspetti della vita quotidiana della vittima, sicché soltanto in presenza di circostanze specifiche ed eccezionali, tempestivamente allegate dal danneggiato, le quali rendano il danno concreto più grave, sotto gli aspetti indicati, rispetto alle conseguenze ordinariamente derivanti dai pregiudizi dello stesso grado sofferti da persone della stessa età, è consentito al giudice, con motivazione analitica e non stereotipata, incrementare le somme dovute a titolo risarcitorio in sede di personalizzazione della liquidazione, dovendosi ritenere che il grado percentuale di invalidità permanente non indica infatti la mera compromissione dell’integrità psicofisica, in sé e per sé considerata, ma rappresenta l’intensità delle conseguenze che da quella compromissione sono derivate sulla vita concreta della vittima.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 19219 DEL 19 LUGLIO 2018
(Stipula dell’atto di accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario – Mancata redazione dell’inventario)
Va esclusa la responsabilità del notaio che stipula l’accettazione beneficiata dell’eredità ma non redige l’inventario. Spetta, infatti, al cliente dimostrare di aver conferito al professionista un incarico ad hoc o citarlo in giudizio per inadempimento degli obblighi informativi. La redazione dell’inventario, infatti, è un’attività autonoma e distinta dalla dichiarazione di accettazione beneficiata e non può essere ricompresa nell’incarico di ricevere la prima.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 33707 DEL 19 LUGLIO 2018
(Omicidio – Legittima difesa – Attenuante provocazione)
Non si applica la scriminante della legittima difesa al carnefice che percepisce, un momento prima del fatale attimo, un grave pericolo per la sua incolumità e per quella dei familiari se decide liberamente di andare incontro alla vittima. Sussistono, invece, tutti i requisiti della provocazione. Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante di cui all’articolo 62, n. 2, c.p. occorrono lo stato d’ira (costituito da un’alterazione emotiva che può anche protrarsi nel tempo e non essere in rapporto di immediatezza con il fatto ingiusto altrui), nonché il fatto ingiusto altrui (che deve essere connotato dal carattere dell’ingiustizia obiettiva, intesa come effettiva contrarietà a regole giuridiche, morali e sociali, reputate tali nell’ambito di una determinata collettività in un dato momento storico e non con riferimento alle convinzioni dell’imputato e alla sua sensibilità personale) e, infine un rapporto di causalità psicologica, e non di mera occasionalità, tra l’offesa e la reazione, indipendentemente dalla proporzionalità tra esse, sempre che sia riscontrabile una qualche adeguatezza tra l’una e l’altra condotta.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 33843 DEL 19 LUGLIO 2018
(Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici – Sindaco del Comune – Bilancio comunale)
Si configura il reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici a carico del sindaco del Comune dovendo ritenersi che costituiscano irregolarità, suscettibili di determinare uno squilibrio economico-finanziario nel bilancio dell’ente locale, tutte quelle condotte che concretino il reiterato ricorso ad anticipazioni di tesoreria oltre i limiti stabiliti dalla legge ed il superamento dei limiti di spesa fissati ai fini del rispetto del patto di stabilità, nonché l’inserimento nel bilancio di competenza di un esercizio pregresso di entrate tributarie comprese in un ruolo di riscossione ma non debitamente accertate dai dirigenti dei competenti servizi e, quindi, insuscettibili di essere contabilizzate come poste di entrata, dovendosi ritenere che proprio la incontestabile funzione pubblicistica del bilancio comunale faccia sì che ad esso vada attribuito una funzione certificativa rafforzata, ossia di atto pubblico di fede privilegiata, come sin qui dimostrato dalla complessità dell’articolazione e dallo sviluppo del bilancio di un ente territoriale, dai principi normativamente sanciti a cui esso deve essere improntato, dal procedimenti di verifica della legalità e regolarità dei passaggi interni, con particolare riferimento all’accertamento della corretta imputazione delle spese al bilancio ed alla disponibilità del fondo sul relativo articolo.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 19397 DEL 20 LUGLIO 2018
(Notifica mediante posta elettronica certificata – Mancata consegna)
Alla ricevuta di mancata consegna generata a seguito di notifica telematica effettuata da un avvocato ai sensi della legge 53/1994 non si applica la disciplina prevista per le comunicazioni e le notificazioni effettuate dalla cancelleria, secondo cui esse sono eseguite esclusivamente mediante deposito in cancelleria laddove i soggetti per i quali la legge prevede l’obbligo di munirsi di un indirizzo di posta elettronica certificata, che non hanno provveduto ad istituire o comunicare il predetto indirizzo. Ne consegue che l’avvocato deve provvedere a rinnovare la notifica dell’atto secondo le regole generali dettate dagli articoli 137 e seguenti c.p.c. anche nel caso in cui la notifica effettuata non vada a buon fine per causa imputabile al destinatario, atteso che la notifica si perfeziona unicamente al momento della generazione della ricevuta di avvenuta consegna (Rac).
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 19449 DEL 20 LUGLIO 2018
(Garanzie patrimoniali – Azione revocatoria ordinaria)
Va soggetta a revocatoria ordinaria la cessione della nuda proprietà dell’immobile alla badante-amica in cambio di assistenza morale e infermieristica. La valutazione effettuata in relazione a persone legate da vincoli di parentela circa la conoscenza della situazione debitoria del cedente va infatti estesa anche ai rapporti di fiducia fondati su una prestazione lavorativa.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 34122 DEL 20 LUGLIO 2018
(Attenuante – Danno patrimoniale – Lieve entità del reato)
In tema di stupefacenti, la circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità è compatibile con la lieve entità del delitto nel solo caso in cui la valutazione del danno patrimoniale sia rimasta estranea al giudizio sulla lieve entità di cui al quinto comma dell’articolo 73, Tu stup.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 19526 DEL 23 LUGLIO 2018
(Procedimento disciplinare – Decisione del Cnf – Deposito del provvedimento in cancelleria)
La decisione del Cnf notificata in cancelleria invece che alla pec del legale fa scattare il termine lungo per impugnare il provvedimento disciplinare in Cassazione. A seguito dell’introduzione del domicilio digitale, infatti, non è più possibile effettuare le comunicazioni presso la cancelleria dell’ufficio giudiziario procedente anche se manca l’elezione di domicilio nel Comune.
CASSAZIONE PENALE, SENTENZA N. 34953 DEL 23 LUGLIO 2018
(Violazione degli obblighi di assistenza familiare)
Il padre naturale risponde penalmente per il mancato mantenimento del figlio minore anche in relazione al periodo precedente il riconoscimento giudiziale della paternità stessa.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 19540 DEL 24 LUGLIO 2018
(Domanda congiunta – Revoca unilaterale)
Deve ritenersi inammissibile la revoca unilaterale del consenso alla domanda congiunta di divorzio, senza considerare che, a differenza di quanto accade nella separazione consensuale, essa non impedisce l’accertamento della sussistenza dei presupposti per la pronuncia di scioglimento del matrimonio e non comporta il venir meno degli accordi patrimoniali intervenuti tra i coniugi, a meno che la domanda non costituisce il frutto di errore, violenza o dolo.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 19708 DEL 25 LUGLIO 2018
(Pignoramento – Quote accantonate – Trattamento di fine rapporto)
Anche dopo la riforma del settore disposta con il d.lgs. n. 252/05 , le quote accantonate del trattamento di fine rapporto, tanto che siano trattenute presso l’azienda, quanto che siano versate al fondo di tesoreria dello Stato presso l’Inps o conferite in un fondo di previdenza complementare, sono intrinsecamente dotate di potenzialità satisfattiva futura e corrispondono ad un diritto certo e liquido del lavoratore, di cui la cessazione del rapporto di lavoro determina solo l’esigibilità, con la conseguenza che le stesse sono pignorabili e devono essere incluse nella dichiarazione resa dal terzo ai sensi dell’articolo 547 c.p.c. Tale principio, valevole per i lavoratori subordinati del settore privato, si estende anche ai dipendenti pubblici, stante la totale equiparazione del regime di pignorabilità e sequestrabilità del trattamento di fine rapporto o di fine servizio susseguente alle sentenze della Corte costituzionale n. 99 del 1993 e n. 225 del 1997.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 19732 DEL 25 LUGLIO 2018
(Licenziamento – Giustificato motivo oggettivo – Violazione dei criteri di correttezza e buona fede – Scelta tra lavoratori adibiti allo svolgimento di mansioni omogenee – Tutela indennitaria)
In tema di licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo, il nuovo regime sanzionatorio introdotto dalla legge 92/2012 prevede di regola la corresponsione di un’indennità risarcitoria, compresa tra un minimo di dodici e un massimo di ventiquattro mensilità, riservando il ripristino del rapporto di lavoro, con un risarcimento fino ad un massimo di dodici mensilità, alle ipotesi residuali, che fungono da eccezione, nelle quali l’insussistenza del fatto posto a base del licenziamento è connotata di una particolare evidenza, sicché la violazione dei criteri di correttezza e buona fede nella scelta tra lavoratori adibiti allo svolgimento di mansioni omogenee dà luogo alla tutela indennitaria.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 19746 DEL 25 LUGLIO 2018
(Mutuo ipotecario – Stipulato al solo fine di garantire crediti chirografari preesistenti)
Qualora venga stipulato un mutuo con concessione di ipoteca al solo fine di garantire, attraverso l’erogazione di somme poi refluite in forza di precedenti accordi nelle casse della banca mutuante, una precedente esposizione dello stesso soggetto o di terzi», risulta individuabile il “motivo illecito” perseguito, rappresentato dalla costituzione di un’ipoteca per debiti chirografari preesistenti; tale garanzia è revocabile, in quanto concessa per nuovo credito, la cui erogazione è finalizzata all’estinzione di credito precedente chirografario.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 19780 DEL 25 LUGLIO 2018
(Minori – Diritto degli ascendenti a mantenere rapporti significativi con i minori)
I provvedimenti che incidono sul diritto degli ascendenti ad instaurare ed a mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, ai sensi dell’art. 317 bis c.c., nel testo novellato dall’art. 42 del d.lgs. 28 dicembre 2013, n. 154, hanno attitudine al giudicato «rebus sic stantibus», in quanto non revocabili o modificabili salva la sopravvenienza di fatti nuovi, sicché il decreto della corte di appello che, in sede di reclamo, conferma, revoca o modifica i predetti provvedimenti, è impugnabile con ricorso per cassazione ex art. 111, settimo comma, cost. Alla luce dei principi desumibili dall’art 8 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, dall’art. 24, comma 2, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e dagli artt. 2 e 30 cost., il diritto degli ascendenti, azionabile anche in giudizio, di instaurare e mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni, previsto dall’art. 317 bis c.c., cui corrisponde lo speculare diritto del minore di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti, ai sensi dell’art. 315 bis c.c., non va riconosciuto ai soli soggetti legati al minore da un rapporto di parentela in linea retta ascendente, ma anche ad ogni altra persona che affianchi il nonno biologico del minore, sia esso il coniuge o il convivente di fatto, e che si sia dimostrato idoneo ad instaurare con il minore medesimo una relazione affettiva stabile, dalla quale quest’ultimo possa trarre un beneficio sul piano della sua formazione e del suo equilibrio psico-fisico.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 19862 DEL 26 LUGLIO 2018
(Rito Fornero – Lettura in udienza del dispositivo e della motivazione – Comunicazione della sentenza alle parti)
Avverso la sentenza del tribunale sulla domanda di impugnativa del licenziamento nelle ipotesi di cui all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori il termine breve di trenta giorni per la proposizione del reclamo alla corte di appello decorre, come previsto dall’articolo 1, comma 58, della legge 92/2012, dalla comunicazione alle parti della sentenza del tribunale, anche nelle ipotesi nelle quali il giudice abbia dato lettura in udienza del dispositivo e della motivazione, come previsto dall’articolo 429 c.p.c., poiché la legge 92/2012 ha introdotto un nuovo rito speciale, la cui disciplina deve essere osservata senza possibilità di deroga dai principi generali dell’ordinamento, salvo necessità di integrazione del rito nel caso di lacuna del dettato normativo.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 19863 DEL 26 LUGLIO 2018
(Licenziamento – Scissione parziale proporzionale della società datrice – Finalità elusiva – Disciplina dei licenziamenti collettivi)
Deve essere dichiarato illegittimo il licenziamento in quanto intimato in frode alla legge dopo la scissione parziale proporzionale posta in essere dalla società con la finalità di eludere norme imperative di legge in ordine alla tutela reale prevista dalla disciplina dei licenziamenti collettivi in virtù del collegamento negoziale fra l’operazione societaria e i plurimi licenziamenti successivi.
CASSAZIONE PENALE, SEZIONI UNITE, SENTENZA N. 35852 DEL 26 LUGLIO 2018
(Continuazione – Riduzione di un terzo della pena sui reati giudicati con rito abbreviato)
L’applicazione della continuazione tra reati giudicati con rito ordinario ed altri giudicati con rito abbreviato comporta che soltanto nei confronti di questi ultimi deve operare la riduzione di un terzo della pena a norma dell’articolo 442, comma 2, c.p.p.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 19989 DEL 27 LUGLIO 2018
(Prima casa – Immobile locato a terzi – Acquisto di altro appartamento – Concessione)
Ai fini della fruizione dei benefici per l’acquisto della “prima casa”, l’articolo l, nota II bis, della tariffa allegata al dpr. n. 131/86, nel testo introdotto dall’articolo 3, comma 131, 1. n. 549/95, la nozione di “casa di abitazione” deve essere intesa nel senso di alloggio concretamente idoneo, sia sotto il profilo materiale che giuridico, a soddisfare le esigenze abitative dell’interessato, sicché tale idoneità deve ritenersi insussistente nel caso in cui l’immobile sia locato a terzi; conseguentemente, l’agevolazione spetta anche all’acquirente che sia titolare del diritto di proprietà su altra casa situata nello stesso Comune in cui si trova l’immobile che viene acquistato allorché tale casa sia oggetto di un rapporto locativo regolarmente registrato e non maliziosamente preordinato a creare lo stato di indisponibilità della stessa.
CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 36154 DEL 27 LUGLIO 2018
(Sospensione condizionale – Subordinata al pagamento della provvisionale – Passaggio in giudicato della sentenza – Necessità)
Il beneficio della sospensione condizionale della pena non può essere subordinato al pagamento della provvisionale, riconosciuta alla parte civile, anteriormente al passaggio in giudicato della sentenza, determinandosi altrimenti una esecuzione ante iudicatum delle statuizioni penali della pronuncia.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 20146 DEL 30 LUGLIO 2018
(Locazioni – Restituzione dell’immobile – Immobile inutilizzabile perché occupato da beni del conduttore)
L’obbligazione di restituzione dell’immobile locato, prevista dall’art. 1590 c.c., resta inadempiuta qualora il locatore non ne riacquisti la completa disponibilità, così da poterne fare uso secondo la sua destinazione, sicché la mora e gli effetti dell’art. 1591 c.c. si producono anche ove egli torni formalmente in possesso del bene, ma questo sia inutilizzabile perché ancora occupato da beni mobili del conduttore che non debbano consegnarsi al locatore, a nulla rilevando che il rilascio sia avvenuto coattivamente ex art. 608 cpc., atteso che la formale chiusura del processo esecutivo non determina l’automatica cessazione degli effetti sostanziali collegati al rapporto di locazione; ove, esaurite le operazioni esecutive per il rilascio coattivo dell’immobile, all’interno di questo permangano beni, precedentemente entrati nel possesso o nella detenzione del conduttore, che sono stati affidati a un custode giudiziario, lo stazionamento degli stessi nei locali non può ascriversi a una tolleranza del locatore, dal momento che tale situazione è determinata dalle esigenze di custodia, di cui si fa carico il soggetto all’uopo incaricato, e non dalla condotta dell’avente diritto al rilascio in quanto tale; ai fini della concreta risarcibilità di danni subiti dal creditore, l’art. 1227, comma 2, c.c.., nel porre la condizione dell’inevitabilità, da parte del creditore, con l’uso dell’ordinaria diligenza, impone anche una condotta attiva o positiva diretta a limitare le conseguenze dannose di detto comportamento, ma nell’ambito dell’ordinaria diligenza, all’uopo richiesta, sono ricomprese soltanto quelle attività che non siano gravose o eccezionali o tali da comportare notevoli rischi o rilevanti sacrifici.
CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 20300 DEL 31 LUGLIO 2018
(Prima casa – Proprietario di appartamento di ridotte dimensioni – Acquisto di altro immobile da adibire a casa di abitazione per nucleo familiare – Idoneità)
In tema di “agevolazioni prima casa, “l’idoneità” della casa di abitazione pre- posseduta purchè acquistata senza agevolazioni nel medesimo comune va valutata sia in senso oggettivo (effettiva inabitabilità), che in senso soggettivo (fabbricato inadeguato per dimensioni o caratteristiche qualitative), nel senso che ricorre l’applicazione del beneficio anche all’ipotesi di disponibilità di un alloggio che non sia concretamente idoneo, per dimensioni e caratteristiche complessive, a soddisfare le esigenze abitative dell’interessato.