Lettera informativa n. 138/19 del 02.10.2019 – NG 10-19

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 10-2019

MARZO 2019 (I)

 

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 9277 DEL 4 MARZO 2019

(Rinnovazione del dibattimento – Obbligo)

Il giudice d’appello ha l’obbligo di disporre la rinnovazione del dibattimento quando la richiesta della parte sia riconducibile alla violazione del diritto alla prova, non esercitato non per inerzia colpevole, ma per forza maggiore o per la sopravvenienza della prova dopo il giudizio, e quando infine la sua ammissione sia stata irragionevolmente negata dai giudice di primo grado, o quando il giudice di primo grado aveva ritenuto superflue le prove già ammesse in relazione ad una pronuncia di assoluzione ex articolo 129 Cpp non condivisa dal giudice di appello che ha riformato la sentenza con la condanna dell’imputato, senza previa escussione dei testi della difesa.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 9278 DEL 4 MARZO 2019

(Teste – Dichiarazioni – Falsa testimonianza)

In tema di valutazione della testimonianza, il sistema introdotto dal codice di rito separa nettamente la valutazione della testimonianza ai fini della decisione del processo in cui è stata resa e la persecuzione penale del testimone che abbia eventualmente deposto il falso, attribuendo al giudice il solo compito di informare il Pm della notizia di reato, quando ne ravvisi gli estremi in sede di valutazione complessiva del materiale probatorio raccolto ma l’esame dei teste deve essere concluso e non può interrompersi per la ritenuta falsità delle sue dichiarazioni; l’interruzione dell’esame, nel caso prima del controesame della difesa, senza mai riprenderlo viola il diritto alla prova dell’imputato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – L, ORDINANZA N. 6230 DEL 4 MARZO 2019

(Processo civile – Consulenza tecnica – Mancato invio della bozza alla parte)

La nullità per il mancato invio alla parte della bozza della ctu è sanata se il vizio non è eccepito nella prima difesa utile successiva al deposito della perizia. L’eccezione di invalidità, peraltro, deve essere formulata in termini inequivoci e non può essere ravvisata nella mera richiesta di rinnovo della consulenza.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 9428 DEL 4 MARZO 2019

(Violazione obblighi di assistenza familiare – Apertura credito – Possibilità di avere mezzi per mantenere la prole)

E’ condannato il genitore che può accedere al credito perché l’apertura del fido dimostra che non versa in uno stato di indigenza e può versare il mantenimento.

CASSAZIONE CIVILE, SEZIONI UNITE, SENTENZA N. 6278 DEL 4 MARZO 2019

(Termine breve – Decorrenza – Unica per notificante e destinatario dell’atto)

In tema di notificazione della sentenza ai sensi dell’articolo 326 c.p.c., il termine breve di impugnazione di cui al precedente articolo 325, decorre, anche per il notificante, dalla data in cui la notifica viene eseguita nei confronti del destinatario, in quanto gli effetti del procedimento notificatorio, quale la decorrenza del termine predetto, vanno unitariamente ricollegati al suo perfezionamento e, proprio perché interni al rapporto processuale, sono necessariamente comuni ai soggetti che ne sono parti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 6381 DEL 5 MARZO 2019

(Fallimento – Ipoteca giudiziale iscritta nei novanta giorni dalla pubblicazione della domanda di ammissione al concordato preventivo – Successiva dichiarazione di fallimento)

L’art. 168 comma 3 Lf, secondo cui sono inefficaci nei confronti dei creditori anteriori al concordato le ipoteche giudiziali iscritte nei novanta giorni che precedono la data della pubblicazione del ricorso nel registro delle imprese, si applica, in forza del principio della consecuzione delle procedure, anche nei casi in cui al concordato preventivo faccia seguito la dichiarazione di fallimento, e a valere anche nei confronti dei creditori successivi, anteriori alla sentenza di fallimento.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 6304 DEL 5 MARZO 2019

(Donazione – Clausola che subordina l’attribuzione alla volontà di non sopraelevare)

È una condizione risolutiva e non un modus la clausola che subordina la donazione alla volontà del donante di non sopraelevare. La scelta, peraltro, non va considerata arbitraria tenuto conto dell’impegno economico per il proprietario e della meritevolezza degli interessi sottesi all’incremento del patrimonio immobiliare.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 9447 DEL 5 MARZO 2019

(Omicidio colposo – Morte del paziente – Medico –Violazione delle linee guida)

Deve ritenersi che in caso di morte del paziente la condanna del medico per omicidio colposo scaturisce dall’accertata violazione delle linee guida adeguate al caso concreto, mentre la verifica del grado della colpa non rileva sul versante della penale responsabilità, sebbene il relativo scrutinio conservi rilevanza ai fini del trattamento sanzionatorio secondo i parametri di cui all’articolo 133 c.p., ma anche ai fini della determinazione delle conseguenze civilistiche di tipo risarcitorio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZIONI UNITE, SENTENZA N. 6280 DEL 5 MARZO 2019

(Credito e risparmio – Convenzione di Lugano – Controversie fra consumatore e istituto di credito)

Le condizioni da valutarsi ai fini della giurisdizione anche secondo le disposizioni della Convenzione di Lugano del 30 ottobre 2007 (ratificata dall’Unione europea con decisione del Consiglio del 27 novembre 2008 ed entrata in vigore, nei rapporti con la Confederazione elvetica, il primo gennaio 2011) sono quelle al momento dell’instaurazione della domanda e non quelle al momento della conclusione del contratto per cui è causa; in ogni caso, ai sensi del primo paragrafo dell’articolo 15 e del primo paragrafo dell’articolo 16 di detta Convenzione, sussiste la giurisdizione del giudice italiano sulle domande risarcitorie per responsabilità contrattuale proposte da un consumatore nei confronti di un soggetto, quale un istituto bancario, che abbia svolto o svolga o abbia diretto o diriga in Italia, anche per il tramite di altri soggetti prospettati come mandatari o sostenendole con l’attività di società strettamente collegate, attività professionali cui si riconducano i contratti per cui è causa.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 9751 DEL 6 MARZO 2019

(Autoriciclaggio – Denaro proveniente da attività criminosa impiegato al gioco)

Deve escludersi la configurabilità del delitto di autoriciclaggio se il denaro proveniente dall’attività delittuosa è impiegato dall’autore del reato in ingenti puntate al gioco del lotto laddove il fenomeno ludico non rientra nelle attività speculative previste dalla norma incriminatrice.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 6458 DEL 6 MARZO 2019

(Comproprietà di un cortile – Mancata menzione nell’atto notarile – Area condominiale)

La mancata menzione nell’atto notarile della comproprietà di un cortile non altera la condominialità dell’area contesa. Ne consegue che deve essere esclusa la condanna alla rimozione dei vasi collocati sul terreno perché il singolo può trarre dalla cosa comune ogni possibile utilità purché ne consenta l’uso paritetico agli altri.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 6459 DEL 6 MARZO 2019

(Separazione dei coniugi – Società in comunione – Quote di srl donate alla figlia da parte del padre)
Il marito deve versare alla moglie separata metà del valore delle quote della srl donate alla figlia. Con lo scioglimento della comunione legale, infatti, si apre la fase di liquidazione e trova applicazione il regime ordinario dei rimborsi e delle restituzioni previsto dall’articolo 192 del codice civile.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 9856 DEL 6 MARZO 2019

(Reati fallimentari – Bancarotta fraudolenta – Amministratore di diritto)

Deve essere annullata con rinvio la condanna per concorso in bancarotta fraudolenta inflitta all’amministratore di diritto che, per motivi affettivi o morali, si presti ad assumere la carica di amministratore al fine di consentire lo svolgimento di un’attività imprenditoriale a soggetti che altrimenti ne sarebbero impediti, senza verificare in che modo egli si sia posto, dal punto di vista soggettivo, rispetto al fatto delittuoso, al fine di verificare se vi abbia aderito, anche solo implicitamente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – T, ORDINANZA N. 6434 DEL 6 MARZO 2019

(Contributo unificato – Obbligo di versamento anche per le onlus)

La parte soccombente deve rimborsare il contributo unificato alla vincitrice anche se il giudice non lo menziona. Al versamento del contributo, peraltro, sono sempre tenute anche le onlus perché le esenzioni sono legate all’oggetto della causa e non al soggetto che agisce in giudizio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, ORDINANZA N. 6553 DEL 6 MARZO 2019

(Retribuzione – Aziende sanitarie locali – Dirigenti avvocati)

Deve ritenersi legittimo il mancato riconoscimento ai dirigenti avvocati delle aziende sanitarie locali del premio per la prestazione individuale nel caso in cui la causa è vinta dall’amministrazione ma il giudice decide di compensare le spese di lite, non potendo la contrattazione decentrata derogare a quella di livello nazionale.

CORTE COSTITUZIONALE – SENTENZA N. 34 DEL 6 MARZO 2019

(Equa riparazione – Giudizio amministrativo – Istanza di prelievo)

Sono incostituzionali le norme che escludono l’equa riparazione della legge Pinto per la causa-lumaca se durante il giudizio amministrativo presupposto è mancata l’istanza di prelievo. E ciò perché l’istituto, prima della rimodulazione come rimedio preventivo, non costituiva un adempimento necessario ma una mera facoltà del ricorrente: insomma, un mero adempimento formale di “prenotazione della decisione” che non può essere sanzionato con l’improponibilità della domanda di indennizzo.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 6596 DEL 7 MARZO 2019

(Immobili – Riconsegna del bene – Presenza di gravi danni – Risarcimento del danno)

Il conduttore che riconsegna l’immobile con gravi danni è tenuto a versare il canone anche per il periodo necessario alle riparazioni. Questa ipotesi di risarcimento non costituisce un danno in re ipsa ma è assimilata alla ritardata restituzione del bene e il proprietario non deve provare di aver ricevuto altre richieste di affitto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 6598 DEL 7 MARZO 2019

(Violazione del dovere di fedeltà coniugale – Risarcimento danni)

Il dovere di fedeltà non trova il suo corrispondente in un diritto alla fedeltà coniugale costituzionalmente protetto, piuttosto la sua violazione è sanzionabile civilmente quando, per le modalità dei fatti, uno dei coniugi ne riporti un danno alla propria dignità personale o eventualmente un pregiudizio alla salute: ne consegue che il coniuge vittima dell’infedeltà non deve essere risarcito laddove è escluso che il tradimento, per le sue modalità, abbia potuto recare un apprezzabile pregiudizio all’onore e alla dignità del coniuge, in quanto non noto neppure nell’ambiente circostante e di lavoro o comunque non posto in essere con modalità tali da poter essere lesivo della dignità della persona.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 10260 DELL’8 MARZO 2019

(Giudizio di impugnazione – Principio tempus regit actum – Applicazione)

Alle questioni di diritto intertemporale che si pongano in relazione, non a un singolo atto che abbia già esaurito i propri effetti, quale quello d’impugnazione, che appunto si perfeziona con la rituale instaurazione del giudizio impugnatorio, ma a un procedimento (quale il giudizio di impugnazione) che sia ancora in fieri, il principio tempus regit actum deve essere riferito al momento in cui l’atto del procedimento venga ad essere compiuto

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 6760 DELL’8 MARZO 2019

(Cessazione dalla carica – Consegna della documentazione contabile – Obbligo – Sussistenza – Messa a disposizione della contabilità)

La semplice messa a disposizione della contabilità da parte dell’ex amministratore del condominio non equivale alla materiale consegna della documentazione. Il mancato adempimento di uno specifico obbligo legittima pertanto la richiesta di adozione di un provvedimento di urgenza ex articolo 700 c.p.c.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 6947 DELL’11 MARZO 2019

(Licenziamento – Illegittimità – Reintegra – Requisito dimensionale – Società cooperativa – Soci lavoratori)

In una società cooperativa, anche i soci lavoratori con rapporto di lavoro subordinato devono essere computati ai fini del requisito dimensionale per l’applicazione del regime di stabilità del rapporto di lavoro: con la conseguenza della fruibilità anche dai lavoratori dipendenti non soci della tutela prevista dall’articolo 18 della 300/1970, nel testo novellato dall’articolo 1, comma 42 della legge 92/2012.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 6906 DELL’11 MARZO 2019

(Proprietà – Rumori molesti – Condanna alla rimozione dei rumori e al risarcimento del danno)

Un’impresa può essere condannata a eliminare i rumori molesti e a risarcire il danno anche se l’attività svolta è preesistente al condominio leso. L’indennizzo va corrisposto a tutti i proprietari del fabbricato quando nei locali presi a campione le immissioni superano la normale tollerabilità.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 10661 DELL’11 MARZO 2019

(Processo in absentia – Rescissione del giudicato)

Laddove il procedimento ha seguito le forme del processo in absentia torna applicabile l’istituto della rescissione del giudicato di cui all’articolo 629 bis c.p.p., che si applica ai procedimenti nei quali è stata dichiarata l’assenza dell’imputato a norma dell’articolo 420 bis c.p.p., come modificato dalla legge 67/2014, mentre ai procedimenti contumaciali definiti secondo la normativa antecedente alla entrata in vigore della legge indicata continua ad applicarsi la disciplina della restituzione nel termine per proporre impugnazione dettata dall’articolo 175, comma secondo, c.p.p. nel testo previgente.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZIONI UNITE, SENTENZA N. 6961 DELL’11 MARZO 2019

(Sanzioni disciplinari – Sospensione – Per domiciliatario in conflitto di interessi)

Il legale che si presta come domiciliatario in conflitto di interessi può essere sospeso. Infatti i canoni di lealtà e correttezza devono essere rispettati anche per questa attività, tutt’altro che marginale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 7025 DEL 12 MARZO 2019

(Testamento olografo – Legato in favore di un ente ecclesiastico – Successiva missiva dattiloscritta esplicativa della disposizione – Interpretazione della volontà del testatore)

Nell’interpretazione del testamento deve aversi riguardo alla volontà espressa da testatore nella scheda testamentaria, potendosi ricorrere ad elementi estrinseci solo per risolvere parole o espressioni dubbie al solo scopo di ricostruire l’effettiva intenzione del suo autore, mentre rimane precluso all’interprete avvalersi di tali dati estrinseci per giungere al risultato di attribuire alla disposizione testamentaria un contenuto nuovo, in quanto non espresso nel testamento.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 7026 DEL 12 MARZO 2019

(Patente di guida – Revoca – Notifica a cinque mesi dell’adozione)

È evidente che la notifica dell’ordinanza di revoca della patente di guida effettuata dopo cinque mesi dall’adozione non pregiudica il diritto dell’interessato a contestare l’atto di ritiro eseguito ai sensi dell’articolo 216 Cds né alcun altro diritto concreto, non essendo configurabile un interesse del sanzionato ad una immediata notifica del provvedimento di revoca della patente per il cui adempimento la legge non prevede alcun termine.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 7027 DEL 12 MARZO 2019

(Comunione legale – Acquisto di immobile – Natura personale del bene – Dichiarazione nell’atto del coniuge non acquirente – Esclusione dalla comunione)

Nell’acquisto di un immobile effettuato dopo il matrimonio da uno dei coniugi in regime di comunione legale, la partecipazione all’atto dell’altro coniuge non acquirente, prevista dall’articolo 179, secondo comma, c.c., si pone come condizione necessaria ma non sufficiente per l’esclusione del bene dalla comunione, occorrendo a tal fine non solo il concorde riconoscimento da parte dei coniugi della natura personale del bene, richiesto esclusivamente in funzione della necessaria documentazione di tale natura, ma anche l’effettiva sussistenza di una delle cause di esclusione dalla comunione tassativamente indicate dall’articolo 179, primo comma, lettere c), d) ed f), c.c., con la conseguenza che l’eventuale inesistenza di tali presupposti può essere fatta valere con una successiva azione di accertamento negativo, non risultando precluso tale accertamento dal fatto che il coniuge non acquirente sia intervenuto nel contratto per aderirvi.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 7005 DEL 12 MARZO 2019

(Custode – Nozione – Poteri di effettiva disponibilità e controllo della cosa)

La responsabilità ex articolo 2051 c.c. trova fondamento nel rapporto di custodia con la cosa, il quale può derivare anche da titoli diversi dalla proprietà, anche solo di mero fatto, deponenti per la sussistenza di poteri di effettiva disponibilità e controllo della medesima: ne consegue che deve essere annullata con rinvio la sentenza di appello che erroneamente ne ha viceversa collegato la configurabilità esclusivamente alla titolarità della proprietà.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 7095 DEL 12 MARZO 2019

(Testimoni – Incapacità a testimoniare – Eccezione – Assunzione della prova – Reiterazione in sede di precisazione delle conclusioni)

L’eventuale nullità derivante dalla incapacità di un teste rimane sanata qualora la relativa eccezione non venga ritualmente e tempestivamente proposta immediatamente dopo che la prova è stata assunta e ribadita in sede di precisazione delle conclusioni risultando pertanto tardivo il rilievo effettuato solo con la comparsa conclusionale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 7194 DEL 13 MARZO 2019

(Fine dei lavori – Termine di sei mesi – Conclusione del collaudo – Diritto dell’impresa allo svincolo delle ritenute operate a garanzia)

In tema di appalto di opere pubbliche, il superamento del termine di sei mesi dalla data di ultimazione dei lavori per la conclusione del collaudo fa sorgere il diritto dell’impresa alla restituzione della cauzione prestata, al pagamento immediato delle ritenute operate a garanzia ed alla estinzione di eventuali fideiussioni. Tuttavia, la presunzione iuris tantum di responsabilità della committenza nel ritardo nell’espletamento del collaudo, dettata dal favor per le ragioni dell’impresa, se incide, alleggerendolo, sul relativo onere della prova, non per questo impedisce alla committenza di provare il contrario. Infatti, una cosa è la fattispecie del ritardo nel collaudo e dei suoi presuntivi, ma vincibili, effetti, altra è la diversa ipotesi della responsabilità dell’impresa per vizi dei lavori commessi, che è destinata ad operare, escludendolo, sul diritto alla restituzione delle ritenute in garanzia ex articolo 5, comma, 4, legge 74/1981.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 7196 DEL 13 MARZO 2019

(Potestà genitoriale – Giudizio sulla decadenza – Conflitto di interessi tra genitori e figlio – Sussistenza – Obbligo di nominare un curatore speciale)

Nel giudizio sulla decadenza dalla responsabilità genitoriale deve essere ascoltata anche la famiglia collocataria del minore. Il procedimento, peraltro, è nullo con obbligo di rimessione al primo giudice se il bambino non è rappresentato da un curatore speciale ove non sia stato nominato un tutore provvisorio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 7357 DEL 15 MARZO 2019

(Malcelato tentativo di introdurre una rivalutazione nel merito – Abuso del processo)

Deve essere inflitta la condanna per responsabilità processuale aggravata laddove il ricorso per cassazione contiene ripetute forzature dei motivi dell’atto di impugnazione contemplati dall’articolo 360 c.p.c. – come attestato dalle reiterate declaratorie di inammissibilità in cui sono incorsi – realizzando una “torsione” degli stessi, nel malcelato tentativo di introdurre un non consentito riesame del merito della vicenda e integrando dunque un abuso del processo.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 11518 DEL 15 MARZO 2019

(Illecito amministrativo – Reati ambientali – Autore reato – Causa di non punibilità – Per particolare tenuità del fatto)

In tema di responsabilità degli enti (ai sensi del Dlgs. 231/01) qualora nei confronti dell’autore del reato presupposto sia stata applicata la causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, ai sensi dell’articolo 131 bis c.p., il giudice deve procedere all’autonomo accertamento della responsabilità amministrativa della persona giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio l’illecito fu commesso, che non può prescindere dalla verifica della sussistenza in concreto del fatto di reato, non essendo questa desumibile in via automatica dall’accertamento contenuto nella sentenza di proscioglimento emessa nei confronti della persona fisica. In altre parole, si deve escludere ogni automatismo tra l’eventuale riconoscimento della particolare tenuità del fatto nei confronti dell’autore del reato e l’accertamento della responsabilità dell’ente.