Lettera informativa n. 122/18 del 12.09.2018 – NG 19-18

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 19-2018

GIUGNO 2018 (II)

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 16067 DEL 18 GIUGNO 2018

(Requisiti di non fallibilità – Prova – Con bilanci non depositati)

I requisiti di non fallibilità dell’azienda possono essere dimostrati anche con dei bilanci non regolarmente depositati ancora più se non contestati da soci e creditori.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 16132 DEL 19 GIUGNO 2018

(Fallito tornato in bonis – Transazione della curatela – Principio di intangibilità delle attribuzioni patrimoniali)

Sono improponibili, per difetto di legittimatio ad causam, le domande del fallito tornato in bonis finalizzate a cancellare la transazione conclusa dal curatore, dovendosi negare al debitore la possibilità, una volta chiuso il fallimento, di rimettere in discussione, con effetti reali, l’operato degli organi della procedura e in particolare del curatore, che è un organo del tutto peculiare, posto che cumula la rappresentanza insieme del fallito e della massa, pertanto, non è in definitiva riconducibile né ad uno né all’altra. Nell’ordinamento esiste il principio di intangibilità delle attribuzioni patrimoniali effettuate in favore dei creditori in base al piano di riparto, e, dunque, non si comprende a cosa possa mettere capo l’ablazione di un atto che ha permesso la chiusura del concorso, che sarebbe in ogni caso assolutamente asistematica e tale da scardinare l’intero impianto delle procedure concorsuali. In definitiva, il fallito che ritiene di essere stato danneggiato dall’attività «sconsiderata», del curatore può, una volta recuperata in pieno la sua capacità, attivare la sola tutela risarcitoria e non pretendere di rimettere in discussione l’intangibile attività di riparto dell’attivo conclusa da anni.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 16183 DEL 19 GIUGNO 2018

(Intestazione fiduciaria di quote societarie – Appartenute a un soggetto defunto – Assegnazione al tribunale delle imprese)

Sull’accertamento dell’intestazione fiduciaria di quote societarie del de cuius decide il tribunale delle imprese. In questa, ipotesi, infatti, si riscontra quel legame diretto dell’oggetto della controversia con le partecipazioni sociali che giustifica l’attribuzione della causa al giudice specializzato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 16303 DEL 20 GIUGNO 2018

(Rapporti esauriti in epoca antecedente l’entrata in vigore dell’articolo 2 bis del decreto legge 185/08 – Commissione di massimo scoperto – Base di calcolo ai fini del tasso usurario)

Con riferimento ai rapporti svoltisi, in tutto o in parte, nel periodo anteriore all’entrata in vigore delle disposizioni di cui all’articolo 2 bis del decreto legge 185/08, inserito dalla legge di conversione 2/2009, ai fini della verifica del superamento del tasso soglia dell’usura presunta come determinato in base alle disposizioni della legge 108/96, va effettuata la separata comparazione del tasso effettivo globale d’interesse praticato in concreto e della commissione di massimo scoperto (Cms) eventualmente applicata – intesa quale commissione calcolata in misura percentuale sullo scoperto massimo verificatosi nel periodo di riferimento – rispettivamente con il tasso soglia e con la “Cms soglia”, calcolata aumentando della metà la percentuale della Cms media indicata nei decreti ministeriali emanati ai sensi dell’articolo 2, comma 1, della predetta legge 108/96, compensandosi, poi, l’importo dell’eventuale eccedenza della Cms in concreto praticata, rispetto a quello della Cms rientrante nella soglia, con il “margine” degli interessi eventualmente residui, pari alla differenza tra l’importo degli stessi rientrante nella soglia di legge e quello degli interessi in concreto praticati.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 16325 DEL 21 GIUGNO 2018

(Copia analogica di originale telematico – Deposito in cancelleria – Omessa attestazione di conformità all’originale)

Il deposito in cancelleria di copia analogica del ricorso per cassazione predisposto in originale telematico e notificato a mezzo posta elettronica certificata, con attestazione di conformità priva di sottoscrizione autografa del difensore ex art. 9, commi 1 bis e 1 ter, della legge 53/1994, ne comporta l’improcedibilità rilevabile d’ufficio ai sensi dell’articolo 369 c.p.c., a nulla rilevando la mancata contestazione della controparte ovvero il deposito di copia del ricorso ritualmente autenticata oltre il termine perentorio di venti giorni dall’ultima notifica, non essendo ammissibile il recupero di una condizione di procedibilità mancante al momento della scadenza del termine per il deposito del ricorso.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 16342 DEL 21 GIUGNO 2018

(Colpa professionale – Comportamento negligente – Mancata dimostrazione del danno da parte del cliente – Diritto al compenso)

L’avvocato ha diritto al compenso anche se è stato negligente. Il cliente, infatti, può essere esentato dal pagamento solo se prova che la condotta del professionista gli ha causato un danno corrispondente al mancato riconoscimento di un pretesa con tutta probabilità fondata.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 16351 DEL 21 GIUGNO 2018

(Figli minori – Scelte di maggior interesse nella vita quotidiana – Obbligo di informazione a carico del genitore collocatario)

In caso di affido condiviso di figli minori di separati il genitore collocatario non ha un obbligo di informazione e di concertazione preventiva nei confronti dell’altro rispetto alle scelte di maggiore interesse della vita quotidiana del minore, sussistendo nei confronti del non collocatario un obbligo di rimborso qualora non abbia tempestivamente addotto validi motivi di dissenso.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 16389 DEL 21 GIUGNO 2018

(Delibera condominiale – Decreto ingiuntivo per la riscossione delle quote – Opposizione – Nullità della delibera – Rilevabilità – Revoca del decreto ingiuntivo)

La nullità di una delibera condominiale può essere rilevata anche nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo. Il vizio, infatti, inficia la stessa esistenza della decisione che ha approvato la spesa e rimane sottratto al termine perentorio di impugnazione previsto dal codice civile.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. V, SENTENZA N. 16529 DEL 22 GIUGNO 2018

(Giudizio di Cassazione – Ricorso sandwich – Sforzo di sintesi e selezione dei fatti salienti)

È valido il ricorso sandwich in Cassazione se si intravede uno sforzo di sintesi e selezione dei fatti salienti. La sovrabbondante trama espositiva, infatti, non impedisce l’analisi dei giudici quando l’imponente mole di documenti può essere facilmente espunta dall’istanza.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 16572 DEL 22 GIUGNO 2018

(Licenziamento individuale – Giustificato motivo oggettivo – Crisi aziendale – Azienda di piccole dimensioni)

Pur se l’azienda è di piccole dimensioni la crisi economica non giustifica necessariamente il recesso per giustificato motivo oggettivo se il datore non prova che a causa delle difficoltà economiche ha dovuto sopprimere la posizione lavorativa del dipendente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – T, ORDINANZA N. 16604 DEL 22 GIUGNO 2018

(Prima casa – Immobile acquistato in comunione – Residenza di un solo coniuge)

Il contribuente che acquista l’immobile in comunione ha diritto alle agevolazioni sulla prima casa anche quando non ha trasferito la residenza. È sufficiente che l’abitazione sia adibita a domicilio della famiglia e che l’altro coniuge vi abbia già preso la residenza.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 29083 DEL 22 GIUGNO 2018

(Omicidio colposo – Medico – Addebito omissivo – Riforma della sentenza assolutoria di primo grado – Insussistenza della motivazione rafforzata)

Deve essere annullata con rinvio la sentenza di merito che nel riformare l’assoluzione pronunciata in primo grado condanna, sia pure agli effetti civili, il medico curante dopo la morte della paziente per infezione polmonare laddove la maggiore pecca della sentenza di appello è quella di muovere all’imputato un addebito omissivo, e cioè essenzialmente quello di non aver immediatamente prescritto alla paziente antibiotici e accertamenti strumentali, senza spiegare sulla base di quali elementi, secondo una corretta valutazione ex ante (e non ex post), il medico avrebbe dovuto avere contezza, all’atto della visita, della (possibile) infezione batterica in atto nella paziente, non riscontrata neanche dai sanitari della clinica ove la persona offesa era stata pochi giorni dopo ricoverata: non risulta la motivazione rafforzata idonea a riformare la sentenza di assoluzione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 16634 DEL 25 GIUGNO 2018

(Omessa indicazione in dichiarazione di redditi esteri – Residenza fiscale in Italia – Tardiva registrazione all’Aire – Assoggettamento a imposta)

Le persone iscritte nelle anagrafi della popolazione residente si considerano, in applicazione del criterio formale dettato dall’art. 2 d.p.r. 917/1986, in ogni caso residenti, e pertanto soggetti passivi d’imposta, in Italia; con la conseguenza che, ai fini predetti, essendo l’iscrizione indicata preclusiva di ogni ulteriore accertamento, il trasferimento della residenza all’Estero non rileva fino a quando non risulti la cancellazione dall’anagrafe di un Comune italiano.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 16702 DEL 25 GIUGNO 2018

(Licenziamento – Giustificato motivo soggettivo – Reintegra)

Deve essere annullata con rinvio la sentenza di merito che automaticamente e con motivazione apodittica ha equiparato la ritenuta carenza di prova in ordine alle ragioni oggettive poste a base del licenziamento per giustificato motivo soggettivo con la manifesta insussistenza delle stesse. La verifica della «manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento», di cui al comma settimo dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, concerne entrambi i presupposti di legittimità del recesso per giustificato motivo oggettivo e, quindi, sia le ragioni inerenti all’attività produttiva, l’organizzazione del lavoro e il regolare funzionamento di essa, sia l’impossibilità di ricollocare altrove il lavoratore. La «manifesta insussistenza» va riferita ad una chiara, evidente e facilmente verificabile (sul piano probatorio) assenza dei suddetti presupposti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 16814 DEL 26 GIUGNO 2018

(Assicurazione sulla vita – Richiesta di indennizzo da parte degli eredi – Prova della qualità di eredi)

Lo stato di famiglia e il ricorso giudiziale provano la qualità di erede di chi chiede l’indennizzo relativo alla polizza vita stipulata dal defunto. La produzione dei documenti da parte degli istanti costituisce, infatti, una presunzione iuris tantum dell’intervenuta accettazione tacita dell’eredità.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 29342 DEL 26 GIUGNO 2018

(Conversione da detentiva a pecuniaria – Richiesta di decreto penale – Omesso accertamento sulle condizioni economiche dell’imputato)

Non è abnorme il provvedimento del gip che rigetta la richiesta di decreto penale ai sensi dell’articolo 459 comma 1 bis, c.p.p., ritenendo che il p.m. richiedente non abbia fornito alcun parametro al quale ancorare la valutazione di congruità della pena, nell’ambito della conversione da detentiva in pecuniaria, dovendosi ritenere che nessuna anomalia strutturale può ravvisarsi nella circostanza che il giudice abbia ritenuto di non avere un potere di indagine suppletiva, inteso a colmare il rilevato difetto di informazioni circa la situazione economica dell’imputato: la disciplina del procedimento monitorio, infatti, non contempla alcun intervento giudiziale di accertamento e/o verifica degli elementi trasmessi dal pubblico ministero, atteso che l’articolo 459 comma 3, c.p.p., prevede unicamente il rigetto della richiesta o la pronuncia di sentenza ex articolo 129 codice di rito.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 29495 DEL 27 GIUGNO 2018

(Persona offesa – Dichiarazioni de relato – In merito a quanto appreso dal proprio difensore – Segreto professionale opposto – Inutilizzabilità)

Devono ritenersi inutilizzabili le dichiarazioni de relato rese dalle persona offesa dal reato in merito a quanto appreso dal proprio difensore, il quale sul punto ha invece opposto il segreto professionale quando è stato sentito a sommarie informazioni dal pubblico ministero, dovendosi ritenere che il divieto di testimonianza indiretta non operi solo in dibattimento ma anche nella fase cautelare.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 17020 DEL 28 GIUGNO 2018

(Atto processuale originariamente formato su supporto digitale – Notificazione telematica – Sottoscrizione digitale)

Qualora l’atto processuale sia originariamente formato su supporto digitale, per la sua notificazione telematica non occorre la sottoscrizione digitale (richiesta solo per il deposito telematico dell’atto stesso all’ufficio giudiziario), né un’asseverazione di conformità all’originale (necessaria solamente quando la copia informatica sia estratta per immagine da un documento analogico), essendo sufficiente che detto atto sia trasformato in formato pdf.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 17022 DEL 28 GIUGNO 2018

(Responsabilità medica – Omessa acquisizione del consenso informato preventivo al trattamento sanitario – Libertà del paziente di autodeterminarsi – Danno non patrimoniale – Voce autonomamente risarcibile)

In tema di trattamenti sanitari vige il principio di libera determinazione del paziente quale diritto inviolabile della persona, che trova tutela nell’articolo 32 della Costituzione, a mente del quale nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge, e nell’articolo 13 della Costituzione, che, sancendo l’inviolabilità della libertà personale, ben ricomprende nel proprio ambito applicativo anche la libertà di decidere in ordine alla propria salute e al proprio corpo. Pertanto, l’omessa acquisizione del consenso informato preventivo al trattamento sanitario – fuori dai casi nei quali lo stesso debba essere praticato in via d’urgenza e il paziente non sia in grado di manifestare la propria volontà – determina la lesione in sé di un valore costituzionalmente protetto, a prescindere dalla presenza o meno di conseguenze negative sul piano della salute, e dà luogo a un danno non patrimoniale autonomamente risarcibile, ai sensi dell’interpretazione costituzionalmente orientata dell’articolo 2059 c.c.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 17026 DEL 28 GIUGNO 2018

(Avvocato – Appello invece che ricorso per cassazione – Fonte di danno per l’assistito)

Deve essere cassata con rinvio la sentenza di merito che esclude il risarcimento a carico dell’avvocato nei confronti del cliente laddove l’errore commesso dal legale nel proporre l’impugnazione innanzi a un giudice funzionalmente incompetente a delibare l’appello è stata sicura fonte di danno per la parte assistita, mentre il ricorso per cassazione aveva concrete possibilità di non esito fausto per l’impugnante.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 17054 DEL 28 GIUGNO 2018

(Errore nella trascrizione di un atto – Rettifica – Deposito successivo al pignoramento del bene – Responsabilità professionale)

Il notaio risarcisce il cliente se sbaglia la trascrizione e deposita la rettifica dopo il pignoramento del bene. Nel sistema di pubblicità immobiliare, infatti, i terzi non sono tenuti a verificare il contenuto dell’atto ma devono consultare solo la nota depositata presso la Conservatoria.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 29538 DEL 28 GIUGNO 2018

(Inosservanza del provvedimento dell’autorità – Ordinanza sindacale – Opere da realizzare per mettere in sicurezza – Strada privata accessibile solo ai proprietari dei fondi confinanti)

Perché si configuri il reato ex articolo 650 c.p. è necessario che l’inosservanza riguardi un ordine specifico impartito, per ragioni di sicurezza o di ordine pubblico, o di igiene o di giustizia, a un soggetto determinato e che si risolva in una disposizione di tenore regolamentare data in via preventiva a una generalità di soggetti e che il provvedimento emesso sia adottato nell’interesse della collettività e non di privati individui.- Nella fattispecie, considerata la natura della strada, destinata a garantire l’accesso alla proprietà dei fondi e come tale di natura chiaramente privata è evidente che l’ordinanza sindacale fosse destinata proprio a soddisfare l’interesse di privati individui e non già di una collettività indeterminata di soggetti.