Lettera informativa n. 108/18 del  20.07.2018 – NG 14-18

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 14-2018

APRILE 2018 (I)

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – T, ORDINANZA N. 8089 DEL 3 APRILE 2018

(Atti giudiziari – A cura di operatori privati – Decorrenza dal 10 settembre 2017)

La soppressione dell’attribuzione in esclusiva alla società Poste Italiane spa, quale fornitore del servizio postale universale, dei servizi inerenti le notificazioni e comunicazioni di atti giudiziari, ai sensi della legge 890/1982, nonché dei servizi inerenti le notificazioni delle violazioni al codice della strada ai sensi dell’articolo 201 del decreto legislativo 285/92, è introdotta dalla legge 124/17, all’articolo 1, comma 57, lettera b) con decorrenza dal 10 settembre 2017, grazie l’abrogazione dell’articolo 4 del decreto legislativo 261/99 e nessuna efficacia retroattiva, dovendosi escludere natura interpretativa alla succitata disposizione, può essere riconosciuta a detta abrogazione, secondo il principio generale di cui all’articolo 11, comma 1, delle disposizioni preliminari al codice civile.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 8170 DEL 3 APRILE 2018

(Impugnazione non respinta integralmente – Condanna al pagamento dell’ulteriore contributo unificato)

La parte non può essere condannata a versare il contributo unificato ulteriore in appello se l’impugnazione non è stata respinta integralmente. Il collegio di secondo grado, infatti, non può considerare applicabili in questo caso i presupposti previsti per la condanna alle spese della parte soccombente in modo quasi integrale.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 14832 DEL 4 APRILE 2018

(Procedura di prevenzione – Divieto di assistere a manifestazioni sportive – Memoria difensiva – Inviata via posta elettronica certificata alla cancelleria del giudice competente per la convalida)

L’articolo 6, comma 2 bis, della legge 401/89 prevede la facoltà di presentare memorie o deduzioni al giudice competente per la convalida dei provvedimenti di divieto di assistere a manifestazioni sportive, ma non prescrive espressamente che tale facoltà debba essere esercitata mediante deposito nella cancelleria. Il che, del resto, è connaturale all’oggetto (la libertà personale), alla particolare natura del procedimento (cartolare ed informale) e alla fisiologica ristrettezza dei tempi entro cui deve necessariamente concludersi il controllo di legalità di un atto che limita la libertà personale del soggetto, pena l’inefficacia delle relative prescrizioni, dovendosi evidenziare i profili di autonomia che la procedura di prevenzione assume rispetto al processo penale e la peculiare necessità di regole che assicurino comunque le esigenze della difesa nella ristrettezza dei tempi stabiliti (ad horas) per la convalida che, come noto, non possono subire deroghe nemmeno se cadono in giorni festivi. Ne consegue che è ammissibile la memoria difensiva inviata via posta elettronica certificata alla cancelleria del giudice competente per la convalida.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 14940 DEL 4 APRILE 2018

(Sequestro preventivo – Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato – Conto bancario su cui è accreditata la pensione del cointestatario – Decesso)

Deve essere annullato il sequestro preventivo disposto per il reato di cui all’articolo 316 ter c.p. laddove all’indagato è contestato di essersi indebitamente appropriato delle indennità pensionistiche del defunto cointestatario del suo conto corrente, laddove nel nostro ordinamento non è previsto uno specifico obbligo di comunicare all’Inps il decesso dell’assicurato in capo al soggetto cointestatario del conto corrente su cui appunto sono accreditate le somme della pensione del defunto, a meno che egli non rientri anche in taluna delle categorie previste dall’articolo 72 dpr 396/00, in quanto congiunto, persona convivente con il defunto o un delegato di questi, persona comunque informata del decesso ovvero direttore della struttura ove sia ospitato il pensionato all’atto della morte o persona delegata.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 8345 DEL 4 APRILE 2018

(Conservazione della garanzia patrimoniale – Azione revocatoria – Capienza dei beni del debitore – Verifica – Momento storico)

In tema di revocatoria ordinaria, il momento storico in cui deve essere verificata la sussistenza dell’eventus damni, inteso come pregiudizio alle ragioni del creditore, tale da determinare l’insufficienza dei beni del debitore a offrire la necessaria garanzia patrimoniale, è quello in cui viene compiuto l’atto di disposizione dedotto in giudizio e può apprezzarsi se il patrimonio residuo del debitore sia tale da soddisfare le ragioni del creditore, restando invece assolutamente irrilevanti le successive vicende patrimoniali del debitore, non collegate direttamente a quell’atto di disposizione.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 15172 DEL 5 APRILE 2018

(Omesso versamento Iva – Soglia di punibilità – Riforma – Abolizione parziale del reato)

La nuova fattispecie di reato di cui all’articolo 10 ter, D.lgs. n. 74/00, come modificata dall’articolo 8, D.lgs. n. 158/15, che ha elevato a euro 250mila la soglia di punibilità, ha determinato l’abolizione parziale del reato commesso in epoca antecedente che aveva ad oggetto somme pari o inferiori a detto importo, e in considerazione dell’abrogazione parziale trovano applicazione gli articoli 2, comma secondo, c.p. (e non il quarto comma dell’articolo 2, c.p.) e 673, comma primo, c.p.p.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, SENTENZA N. 8438 DEL 5 APRILE 2018

(Donazione a favore dei figli minori – Mancata nomina del curatore speciale nel giudizio – Posizioni coincidenti delle parti – Conflitto di interessi)

La revocatoria della donazione fatta dal debitore ai figli resta valida anche se nel giudizio non è stato nominato un curatore speciale per i minori. È esclusa, infatti, l’esistenza di un conflitto di interessi quando le posizioni delle parti risultano coincidenti nel sottrarre il bene all’azione del creditore.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 8611 DEL 9 APRILE 2018

(Somme prelevate dal conto corrente del defunto – Prima dell’apertura della successione – Competenza del giudice del luogo di apertura della successione)

La controversia sulle somme prelevate dal conto del defunto prima della morte non deve essere decisa dal tribunale del luogo di apertura della successione. In questa ipotesi, infatti, è inapplicabile la disciplina in tema di petizione di eredità dal momento che il denaro conteso non è mai entrato a far parte dell’asse ereditario.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 8686 DEL 9 APRILE 2018

(Licenziamento – Ricorso per cassazione – Avverso la sentenza emessa dalla Corte d’appello a definizione del reclamo)

È inammissibile il ricorso il ricorso per cassazione proposto avverso la sentenza emessa dalla Corte d’appello a definizione del reclamo previsto dall’articolo 1 della legge 92/2012 in materia di licenziamento dopo che sono decorsi oltre sessanta giorni dalla comunicazione di detto provvedimento avvenuta mediante posta elettronica certificata al difensore del lavoratore a cura della cancelleria dell’ufficio giudiziario.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 9158 DEL 12 APRILE 2018

(Frodi informatiche – Responsabilità della banca e delle Poste)

In tema di responsabilità della banca in caso di operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, anche al fine di garantire la fiducia degli utenti nella sicurezza del sistema (il che rappresenta interesse degli stessi operatori), è del tutto ragionevole ricondurre nell’area del rischio professionale del prestatore dei servizi di pagamento, prevedibile ed evitabile con appropriate misure destinate a verificare la riconducibilità delle operazioni alla volontà del cliente, la possibilità di una utilizzazione dei codici di accesso al sistema da parte dei terzi, non attribuibile al dolo del titolare o a comportamenti talmente incauti da non poter essere fronteggiati in anticipo. Ne consegue che, anche prima dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 11 del 2010, la banca, cui è richiesta una diligenza di natura tecnica, da valutarsi con il parametro dell’accorto banchiere, e tenuta a fornire la prova della riconducibilità dell’operazione al cliente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 9091 DEL 12 APRILE 2018

(Donazione – Donazione orale – Nullità – Adempimento parziale degli eredi e impegno scritto a versare il saldo)

La donazione orale fatta dal defunto è sanata con l’adempimento parziale degli eredi e l’impegno scritto a versare il saldo. In questo caso, infatti, è applicabile la disciplina sulla convalida dell’atto nullo, con la conseguenza che in caso di mancato pagamento spontaneo il giudice può emettere sentenza di condanna.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 9196 DEL 13 APRILE 2018

(Danno non patrimoniale – Danno dinamico-relazionale – Liquidazione autonoma dal danno morale)

Nel procedere all’accertamento ed alla quantificazione del danno risarcibile, il giudice di merito, alla luce dell’insegnamento della Corte costituzionale sentenza 235/14 e del recente intervento del legislatore sugli articoli 138 e 139 del codice delle assicurazioni come modificati dall’articolo 1, comma 17, della legge 124/17 – la cui nuova rubrica (“danno non patrimoniale”, sostituiva della precedente, “danno biologico”), ed il cui contenuto consentono di distinguere definitivamente il danno dinamico-relazionale causato dalle lesioni da quello morale – deve congiuntamente, ma distintamente, valutare la reale fenomenologia della lesione non patrimoniale e cioè tanto l’aspetto interiore del danno sofferto (cd. danno morale, sub specie del dolore, della vergogna, della disistima di sé, della paura, della disperazione) quanto quello dinamico-relazione (destinato ad incidere in senso peggiorativo su tutte le relazioni di vita esterne del soggetto).

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 9178 DEL 13 APRILE 2018

(Convivenza more uxorio – Danno da morte del convivente – Nozione di convivenza)

Si ha convivenza more uxorio, rilevante anche ai fini della risarcibilità del danno subito da un convivente in caso di perdita della vita dell’altro, qualora due persone siano legate da un legame affettivo stabile e duraturo, in virtù del quale abbiano spontaneamente e volontariamente assunto reciproci impegni di assistenza morale e materiale: ai fini dell’accertamento della configurabilità della convivenza more uxorio, i requisiti della gravità, della precisione e della concordanza degli elementi presuntivi, richiesti dalla legge, devono essere ricavati in relazione al complesso degli indizi (quali, a titolo meramente esemplificativo, un progetto di vita comune, l’esistenza di un conto corrente comune, la compartecipazione di ciascuno dei conviventi alle spese familiari, la prestazione di reciproca assistenza, la coabitazione), i quali devono essere valutati non atomisticamente ma nel loro insieme e l’uno per mezzo degli altri. Ne consegue che deve ritenersi censurabile in sede di legittimità la decisione in cui il giudice si sia limitato a negare valore indiziario agli elementi acquisiti in giudizio senza accertare se essi, quand’anche singolarmente sforniti di valenza indiziaria, non fossero in grado di acquisirla ove valutati nella loro sintesi, nel senso che ognuno avrebbe potuto rafforzare e trarre vigore dall’altro in un rapporto di vicendevole completamento.