Lettera informativa n. 103/18 del 12.07.2018 – NG 13-18

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 13-2018

 

MARZO 2018 (II)

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 6663 DEL 16 MARZO 2018

(Assegno – Autoresponsabilità economica di ciascuno dei coniugi come persone fisiche)

Va dichiarata l’insussistenza del diritto del coniuge richiedente a percepire l’assegno divorzile quando non risulta una condizione di non autosufficienza economica che possa giustificare l’attribuzione dell’assegno in suo favore.- Va cassata senza rinvio la sentenza che ha attribuito l’assegno divorzile nella fase della decisione sull’an debeatur sulla base di criteri riguardanti, invece, la mera quantificazione, come la valutazione comparativa dei redditi dei coniugi e il contributo personale ed economico dato alla conduzione familiare dal richiedente.

CASSAZIONE PENALE, SEZIONI UNITE, SENTENZA N. 12213 DEL 16 MARZO 2018

(Sostituto processuale del difensore – Parte offesa – Azione civile nel processo penale)

Il sostituto processuale del difensore al quale soltanto il danneggiato abbia rilasciato procura speciale al fine di esercitare l’azione civile nel processo penale non ha la facoltà di costituirsi parte civile, salvo che detta facoltà sia stata espressamente conferita nella procura o che il danneggiato sia presente all’udienza di costituzione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 6524 DEL 16 MARZO 2018

(Notifiche – Estratto web dal sito delle Poste italiane)

Gli estratti web rintracciabili sul sito della Poste italiane non provano la ricezione della raccomandata contenente la cartella di pagamento.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 6776 DEL 19 MARZO 2018

(Previdenza forense – Avvocato comunitario iscritto all’albo anche in Italia)

L’avvocato comunitario iscritto alla previdenza nel suo Paese versa i contributi alla Cassa forense se risiede ed esercita in Italia. L’inderogabilità delle regole che connotano la materia esclude che il professionista possa scegliere la legislazione di sicurezza sociale cui conformarsi.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 6701 DEL 19 MARZO 2018

(Incidente stradale – Parenti del de cuius – Ristoro danni non patrimoniali – Spese per assistenza infortunistica stragiudiziale)

Con la sola presentazione delle fatture emesse dall’agenzia e del contratto di mandato, non sono rimborsabili le spese che il parente della vittima del sinistro stradale sostiene per l’assistenza infortunistica stragiudiziale prestata da uno studio specializzato in materia.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 12840 DEL 20 MARZO 2018

(Statuizioni civili – Revoca – Impugnazione)

Deve ritenersi legittimato il pm ad impugnare una decisione che, per effetto di una erronea applicazione della legge processuale, abbia arrecato un pregiudizio concreto ed attuale ai diritti della parte civile, la cui posizione nel processo penale e oggi oggetto di importante riflessione anche e soprattutto su sollecitazione del legislatore comunitario – la direttiva /2012/20/Ue cui il legislatore interno ha dato attuazione con il decreto legislativo 212/15 – e la cui tutela, proprio alla luce dl una serie di importanti input derivanti dalla normativa e dalla giurisprudenza sovranazionale, si può certamente affermare essere un obiettivo che risponde ad un interesse generale.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 12847 DEL 20 MARZO 2018

(Appropriazione indebita – Avvocato)

Deve essere annullata con rinvio la sentenza di merito che condanna per appropriazione indebita l’avvocato il quale vantava nei confronti delle persone offese un credito professionale, sicuramente certo quanto all’an, laddove il giudice avrebbe dovuto valutare se la somma oggetto dell’appropriazione era qualificabile nei termini del profitto ingiusto e se questa era stata o meno la rappresentazione psicologica che l’imputato aveva avuto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 6854 DEL 20 MARZO 2018

(Proposizione di motivi già confutati in sede di merito – Abuso del diritto)

L’avvocato può essere condannato per abuso del diritto se propone in Cassazione motivi ripetitivi già confutati in appello. Infatti la reiterazione di tesi giuridiche ritenute infondate nella causa di merito fa ritenere che il professionista abbia violato l’obbligo di diligenza.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 13312 DEL 22 MARZO 2018

(Omicidio colposo plurimo – Lesioni gravissime – Sinistri stradali)

Non vanno assolti dall’omicidio colposo plurimo i funzionari provinciali, rispettivamente dirigente preposto al servizio viabilità e capo cantoniere, se causa del sinistro stradale non è la sola condotta del conducente che si mette alla guida dopo aver assunto stupefacenti, ma anche il loro colpevole mancato intervento a evitare il formarsi dell’aquaplaning sulla strada.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 7146 DEL 22 MARZO 2018

(Depuratore – Malfunzionamento – Impossibilità di prosecuzione dell’attività economica programmata)

Deve essere cassata con rinvio la sentenza di merito che esclude il risarcimento a carico del ministero della Infrastrutture in favore della società che gestisce il campeggio costretta a chiudere per il malfunzionamento del depuratore sul litorale, che emana esalazioni superiori alla soglia della tollerabilità olfattiva, laddove il danno è descritto nella sua esistenza dall’impossibilità di prosecuzione dell’attività economica programmata, a nulla rilevando che sia estremamente difficile stabilire quale sia stato l’impatto negativo della condotta illecita sull’attività di campeggio, che di fatto non era mai stata svolta prima che entrasse in funzione il depuratore, laddove tale difficoltà di accertamento identifica esattamente il presupposto di operatività della valutazione equitativa del danno che costituisce il contenuto del potere-dovere attribuito al giudice dall’articolo 1226 c.c., richiamato, in tema di responsabilità extracontrattuale, dal successivo articolo 2056 c.c.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 7158 DEL 22 MARZO 2018

(Enti locali – Prestazione svolta da un professionista – Indebito arricchimento)

Al professionista va pagato l’indebito arricchimento se la Pa non dimostra di aver rifiutato l’opera e i servizi resi. Si deve infatti considerare ormai superato il requisito dell’utilitas con la conseguenza che il giudice è tenuto a valutare solo l’assenza di giustificazione dello spostamento di ricchezza e di altre azioni esperibili.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 13398 DEL 22 MARZO 2018

(Diffamazione a mezzo stampa – Giornale online – Articolo non firmato)

Risponde per omesso controllo ex articolo 57 c.p. il direttore responsabile del giornale online per l’articolo diffamatorio non firmato che si presenta come contenuto redazionale e non come commento inserito da un lettore, dal momento che la testata telematica rientra nella nozione di stampa di cui ex articolo 1 della legge 47/1948.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 7342 DEL 23 MARZO 2018

(Assegno – Capacità di lavorativa e di reddito – Durata del matrimonio – Diritto al contributo)

Deve ritenersi legittimo il riconoscimento dell’assegno divorzile laddove l’autosufficienza economica del coniuge richiedente sia stata valutata dal giudice del merito ed esclusa tenendo conto della sua limitata capacità e possibilità effettiva di lavoro personale e di reddito, non destinata a incrementarsi in futuro, e implicitamente della durata del matrimonio, quasi ventisette anni al momento della omologazione della separazione consensuale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 7250 DEL 23 MARZO 2018

(Responsabilità medica – Omessa o incompleta tenuta della cartella clinica)

L’ipotesi di incompletezza della cartella clinica va ritenuta circostanza di fatto che il giudice di merito può utilizzare per ritenere dimostrata l’esistenza d’un valido nesso causale tra l’operato del medico e il danno subito dal paziente, operando la seguente necessaria duplice verifica affinché quella incompletezza rilevi ai fini del decidere ovvero, da un lato, che l’esistenza del nesso di causa tra condotta del medico e danno del paziente non possa essere accertata proprio a causa della incompletezza della cartella; dall’altro che il medico abbia comunque posto in essere una condotta astrattamente idonea a causare il danno, incombendo sulla struttura sanitaria e sul medico dimostrare che nessun inadempimento sia a loro imputabile ovvero che esso non è stato causa del danno, incombendo su di essi il rischio della mancata prova.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 6913 DEL 20 MARZO 2018

(Accreditamento da parte del terzo garante sul conto corrente del fallito – Estinzione dello scoperto di conto – Omessa rivalsa da parte del terzo prima del fallimento)

In tema di azione revocatoria fallimentare, le rimesse effettuate dal terzo garante sul conto corrente dell’imprenditore, poi fallito, non sono revocabili ai sensi dell’art. 67, secondo comma, della legge fall., quando risulti che con esse il terzo, utilizzando mezzi propri e senza rivalersi nei confronti del debitore prima del fallimento, non ha posto la somma nella disponibilità giuridica e materiale del debitore, ma si è limitato ad adempiere l’obbligazione di garanzia nei confronti della banca creditrice. Pertanto, nel caso in cui il terzo dia ordine alla banca di vendere titoli di Stato da lui costituiti in pegno a garanzia delle obbligazioni assunte dal fallito e di accreditare il relativo controvalore sul conto corrente del debitore, l’operazione realizza una mera annotazione contabile, cioè un atto neutro rispetto al conto corrente, che riduce l’esposizione passiva senza avere, ai fini predetti, natura solutoria con riguardo al patrimonio del fallito, non acquisendo quest’ultimo la disponibilità economica e giuridica della somma stessa.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 7550 DEL 27 MARZO 2018

(Esdebitazione – Debitore collaborativo – Concessione del beneficio)

L’esdebitazione può essere negata al debitore “collaborativo” solo se i creditori sono soddisfatti in percentuale irrisoria o nulla. In presenza delle condizioni di meritevolezza del debitore, infatti, va privilegiata un’interpretazione estensiva del nuovo articolo 142 della legge fallimentare.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 14160 DEL 27 MARZO 2018

(Estorsione – Aggravata – Costringere con minaccia il debitore a vendere casa per soddisfarsi del credito vantato – Esercizio arbitrario delle proprie ragioni)

Il creditore che costringa, con minaccia, il proprio debitore a vendere l’immobile in cui abita per soddisfarsi sul ricavato della vendita del credito che vanta, commette il reato di estorsione e non di esercizio arbitrario delle proprie ragioni in quanto non avrebbe potuto ricorrere al giudice al fine di ottenere direttamente la vendita coattiva del bene del debitore insolvente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 7516 DEL 27 MARZO 2018

(Colpa medica – Intervento chirurgico – Violazione dell’obbligo del consenso informato)

Il chirurgo che viola l’obbligo del consenso informato non risarcisce il paziente a conoscenza dei rischi dell’intervento. La condotta del sanitario non è scriminata ma diventa giuridicamente irrilevante ai fini del riconoscimento dell’indennizzo perché non incide sulla capacità di autodeterminarsi.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, SENTENZA N. 7604 DEL 28 MARZO 2018

(Tassazione dell’atto divisione tra coeredi – Cessione della quota ad altri – Variazione soggettiva)

In tema di imposta di registro (nonché ipotecaria e catastale), l’articolo 34, comma 4, del d.P.R. n. 131 del 1986 suppone doversi tenere conto, ai fini della tassazione della divisione tra coeredi, del rapporto genetico tra il titolo e la massa dividenda. Ne consegue che la cessione della quota di un coerede agli altri non determina l’acquisizione di nuovi beni alla massa dividenda, ma una semplice variazione di tipo soggettivo, che non altera l’oggetto della comunione, sicché ai sensi dell’articolo 34, quarto comma, del d.P.R. n. 131 del 1986, la comunione deve essere considerata come unica e di origine successoria.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 7788 DEL 29 MARZO 2018

(Attore soccombente – Terzo garante – Chiamato in causa –Mancata evocazione nel giudizio di appello)

In ogni caso in cui ha luogo la chiamata in causa del terzo garante, essendo l’effetto della chiamata quello di estendere il contraddittorio sulla domanda principale anche al garante e, quindi, derivandone che la decisione su di essa deve essere pronunciata anche nei suoi confronti, se la domanda stessa viene rigettata ed impugna l’attore, egli deve necessariamente, avendo la chiamata realizzato un litisconsorzio necessario processuale, evocare in giudizio anche il garante. La relazione fra le cause è di inscindibilità per tale ragione e, se il garante non viene attinto dall’impugnazione dell’attore della causa principale, trova applicazione necessariamente l’articolo 331 c.p.c., laddove detta omissione dà luogo ad un rilievo officioso e configuri un’ipotesi di nullità della sentenza.