Lettera informativa n. 121/15 del 07.07.2015 – NG 8-2015
NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 8-2015
RACCOLTA APRILE 2015
1. CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 13890 DELL’1 APRILE 2015
(bancarotta fraudolenta – amministratori srl – prestazioni economiche senza contropartita)
Non sono responsabili di concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione ma di ricettazione fallimentare gli amministratori della srl che ricevono dall’imprenditore della fallita prestazioni economiche prive di contropartita. Gli imputati, accusati del reato societario, non sono partecipi nella gestione dell’impresa fallita, ma sono solo concorrenti.
2. CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 6616 DELL’1 APRILE 2015
(giudicato esterno – rilevabilità d’ufficio – in sede di legittimità)
Deve ritenersi che i principi costituzionali del giusto processo e della sua ragionevole durata impongano al giudice, anche in sede di legittimità, di rilevare d’ufficio l’esistenza di un eventuale giudicato esterno: tale rilievo, in ragione del preminente interesse pubblico sotteso dai princìpi costituzionali sopra ricordati, deve avvenire anche prescindendo da eventuali allegazioni in tal senso delle parti, e – qualora il giudicato si sia formato in seguito ad una sentenza della Corte di Cassazione – facendo ricorso, se necessario, agli strumenti informatici ed alle banche dati elettroniche interne all’ufficio ove siano archiviati i ricorsi e le decisioni.
3. CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 6855 DEL 3 APRILE 2015
(famiglia di fatto – cessazione della convivenza – quiescenza del trattamento economico)
Deve ritenersi che dopo il divorzio creare una nuova famiglia di fatto costituisca espressione di una scelta esistenziale, libera e consapevole da parte dell’ex coniuge, eventualmente potenziata dalla nascita di figli (ciò che dovrebbe escludere ogni residua solidarietà post matrimoniale con l’altro coniuge) e che dunque dovrebbe essere caratterizzata dalla assunzione piena di un rischio, in relazione alle vicende successive della famiglia di fatto, mettendosi in conto la possibilità di una cessazione del rapporto tra conviventi (ferma restando evidentemente la permanenza di ogni obbligo verso i figli): ne consegue che, cessata la nuova stabile convivenza, debba escludersi la reviviscenza del trattamento economico da parte dell’ex coniuge.
4. CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 7007 DELL’8 APRILE 2015
(Impresa familiare – Utili – Immobile acquisito da uno dei coniugi – comunione tacita)
In tema di impresa familiare deve ritenersi che non sia configurabile alcuna presunzione che il denaro utilizzato per l’acquisto di un immobile compiuto da un partecipante in nome proprio ed in costanza di comunione provenga dagli utili tratti dall’attività economica comune, attesa la compatibilità del fondo comune costituito da detti utili con un patrimonio personale dei partecipanti, sicché il coniuge che affermi il diritto di comproprietà su bene immobile intestato all’altro coniuge, in forza di un regime di comunione tacita familiare – idoneo ad estendersi di diritto agli acquisti fatti da ciascun partecipante, senza bisogno di mandato degli altri, né di successivo negozio di trasferimento – ha l’onere di fornire la relativa prova, tenendo conto che la suddetta comunione non può essere desunta da una mera situazione di collaborazione familiare, ma postula atti o comportamenti che evidenzino inequivocabilmente la volontà di mettere a disposizione del consorzio familiare determinati beni, nonché di porre in comune lucri, perdite ed incrementi patrimoniali.
5. CASSAZIONE PENALE, SS. UU., SENTENZA N. 15232 DEL 14 APRILE 2015
(astensione dalle udienze – codice di autoregolamentazione – udienze camerali – partecipazione delle parti non obbligatoria – rinvio della trattazione)
Deve ritenersi che in relazione alle udienze camerali, in cui la partecipazione delle parti non è obbligatoria, il giudice è tenuto a disporre il rinvio della trattazione in presenza di una dichiarazione di astensione del difensore, legittimamente proclamata dagli organismi di categoria ed effettuata o comunicata nelle forme e nei termini previsti dall’art. 3, comma 1, del vigente codice di autoregolamentazione.- Nelle udienze penali, a partecipazione del difensore facoltativa, l’astensione del difensore della parte civile o della persona offesa, prevista dall’articolo 3, comma 2, del codice di autoregolamentazione degli avvocati non dà diritto al rinvio qualora il difensore dell’imputato o dell’indagato non abbia espressamente o implicitamente manifestato analoga dichiarazione di astensione, così mostrando un proprio interesse ad una celere definizione del procedimento.
6. CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 15449 DEL 15 APRILE 2015
(dichiarazione fraudolenta – lieve entità – limiti all’applicabilità)
L’evasore non sconta la condanna se la pena massima prevista non supera i cinque anni e sussistono l’esiguità del danno e la non abitualità del comportamento. L’art. 131 bis cod. pen., introdotto dal d. lgs. 28/2015, è retroattivo in assenza di una disciplina transitoria ed in applicazione dell’art. 2 comma 4 cod. pen.- La sua applicazione può essere chiesta per i giudizi già in corso, inclusi quelli che pendono in sede di legittimità ai sensi dell’art. 609, secondo comma, c.p.p., trattandosi di questione che non sarebbe stato possibile dedurre in grado di appello.
7. CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 7660 DEL 15 APRILE 2015
(precetto – opposizione – sentenza)
La sentenza che definisce una causa di opposizione a precetto, non avendo natura di sentenza di condanna, non risulta esecutiva fino al suo passaggio in giudicato: ne consegue che il giudice dell’esecuzione, a fronte di una sentenza di primo grado che dichiari la nullità del precetto a seguito del quale è iniziata l’esecuzione, non può dichiararne l’estinzione e neppure, qualora l’esecuzione sia stata nel frattempo sospeso, può dichiararne l’improseguibilità.
8. CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 15853 DEL 16 APRILE 2015
(omesso versamento dell’Iva – omologazione del concordato preventivo)
Non può essere condannato per evasione iva l’imprenditore che ottiene l’omologazione del concordato preventivo. Si tratta infatti di una procedura che garantisce il pagamento dilazionato dell’imposta.
9. CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, SENTENZA N. 7765 DEL 16 APRILE 2015
(limiti di velocità – notifica – superamento del termine dei 150 giorni)
In tema di illeciti amministrativi conseguenti a violazioni del codice della strada, è tempestiva la notificazione del verbale di contestazione se, nel termine di centocinquanta giorni dall’accertamento, previsto dall’articolo 201 cds, tale atto sia stato consegnato all’ufficio postale, irrilevante essendo invece la data di ricezione da parte del destinatario, dovendosi trarre dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 477/02, il principio generale secondo cui, anche con riferimento ad atti non processuali, per i quali vi sia un espresso richiamo alle norme sulle notificazioni del processo civile, come avviene nel comma terzo del citato articolo 201, la decadenza non può discendere dal compimento di un’attività riferibile non direttamente alla parte, ma a terzi.
10. CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 7926 DEL 17 APRILE 2015
(avvocato – notifica – domiciliatario – legale cancellato dall’albo – nullità della notifica)
L’avvocato cancellato dall’albo perché in pensione non può essere più domiciliatario. Qualsiasi notifica venga effettuata presso il suo studio è nulla anche se a svolgere l’attività sono altri professionisti.
11. CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 7998 DEL 20 APRILE 2015
(estinzione del processo esecutivo – rinuncia del creditore pignorante – mancanza della trascrizione del pignoramento immobiliare – vendita dell’immobile)
Il pignoramento immobiliare, pur componendosi di due momenti processuali, cui corrispondono due diversi adempimenti e, cioè, la notifica dell’atto al debitore esecutato e la sua trascrizione nei registri immobiliari, è strutturato come fattispecie a formazione progressiva. In questa la notificazione dell’ingiunzione al debitore segna l’inizio del processo esecutivo e produce, tra gli altri, l’effetto dell’indisponibilità del bene pignorato; la trascrizione dell’atto completa il pignoramento e, oltre a consentire la produzione degli effetti sostanziali nei confronti dei terzi e di pubblicità notizia nei confronti dei creditori concorrenti, è indispensabile perché il giudice dia seguito all’istanza di vendita del bene.
12. CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 8389 DEL 24 APRILE 2015
(opposizione – credito – professionisti)
Deve ritenersi che nel procedimento di accertamento del passivo, il curatore, quale portatore degli interessi della massa alla conservazione del patrimonio fallimentare, sia terzo rispetto ai creditori concorsuali insinuati e rispetto al fallito stesso: ciò comporta che, in sede di ammissione al passivo fallimentare, l’accertamento dell’anteriorità della data della scrittura privata allegata a documentazione della pretesa creditoria è soggetto alle regole dettate dall’art. 2704 comma 1 c.c., in tema di certezza e computabilità della data riguardo ai terzi e che – in difetto di prova della formazione del documento in data antecedente alla sentenza dichiarativa – il creditore non può conseguire verso la massa gli effetti negoziali propri della convenzione in esso contenuta; ne consegue che ai fini riconoscimento del privilegio del credito non ha data certa opponibile al fallimento la lettera di incarico inviata al professionista via fax, atteso che tali apparecchi possono essere programmati quanto alla data e all’ora, dovendo inoltre osservarsi che se il contratto d’opera professionale non richiede la forma scritta ad substantiam ciò che rileva ai fini dell’accoglimento della domanda è che sia fornita prova dell’avvenuta esecuzione delle attività di consulenza e di assistenza nelle quali trovavano titolo i crediti insinuati.
13. CASSAZIONE PENALE, SS. UU., SENTENZA N. 17325 DEL 24 APRILE 2015
(delitti contro la libertà individuale – reati contro l’inviolabilità del domicilio – accesso abusivo ad un sistema informatico – luogo di consumazione del reato – luogo di introduzione nel sistema)
Il luogo di consumazione del delitto di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, di cui all’articolo 615 ter c.p., è quello nel quale si trova il soggetto che effettua l’introduzione abusiva o vi si mantiene abusivamente.
14. CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 17650 DEL 27 APRILE 2015
(elusione di un provvedimento civile – cancellazione della trascrizione della domanda giudiziale – preliminare di compravendita)
Risponde del reato di elusione di un provvedimento del giudice chi non cancella la trascrizione della domanda sull’inadempimento del preliminare di compravendita da parte di un promittente venditore. Il provvedimento cautelare cui fa riferimento l’articolo 388 comma 2 c.p. è qualsiasi provvedimento atto ad incidere sull’esercizio del diritto reale e che richiede la necessaria ottemperanza del destinatario dell’ordine, non potendo essere regolarmente eseguito in via coattiva secondo le regole della esecuzione civile.
15. CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 17684 DEL 28 APRILE 2015
(guida in stato di ebbrezza)
Il reato di guida in stato di ebbrezza può essere commesso da chi circola in bicicletta, a tal fine rivestendo un ruolo decisivo la concreta idoneità del mezzo usato a interferire sulle generali condizioni di regolarità e di sicurezza della circolazione stradale.
16. CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 8572 DEL 28 APRILE 2015
(giudizio disciplinare – pregiudizialità penale – sospensione – riassunzione)
Il procedimento disciplinare pendente dinanzi al locale consiglio dell’Ordine degli avvocati, che sia stato sospeso in attesa della definizione di un processo penale avente ad oggetto i medesimi fatti, deve essere riassunto, a pena di decadenza, entro sei mesi dal momento in cui il consiglio dell’ordine abbia avuto conoscenza della definitiva conclusione del predetto processo penale, dovendosi ritenere onere dell’incolpato, il quale abbia eccepito la decadenza per tardiva riassunzione del procedimento disciplinare sospeso per pregiudizialità penale, allegare e provare gli elementi di fatto in base ai quali si possa stabilire in quale momento il consiglio dell’Ordine dinanzi al quale il procedimento disciplinare pende ha avuto conoscenza della definitiva conclusione del processo penale.
17. CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 17688 DEL 28 APRILE 2015
(astensione dalle udienze – sciopero – udienze camerali – rinvio dell’udienza)
Se il diritto di astensione viene esercitato nel rispetto e nei limiti indicati dalla legge, esso costituisce una causa di rinvio del procedimento anche delle udienze camerali: infatti, poiché l’articolo 3 del codice di autoregolamentazione delle astensioni delle udienze degli avvocati non opera alcuna distinzione tra udienze cui il difensore deve partecipare in via obbligatoria ovvero facoltativa, il rinvio deve essere disposto anche in quei procedimenti in cui non sia prevista come obbligatoria la presenza del predetto difensore, diversamente da quanto accade nelle ipotesi di legittimo impedimento.
18. CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 17756 DEL 28 APRILE 2015
(rivelazione di segreto professionale – archivio informatico)
Deve ritenersi che l’archivio informatico non sia una somma di dati, ma che costituisca il frutto di un lavoro di analisi del dato e del suo inserimento con particolare metodica informatica, che presuppongono scelte, provenienti da un know how, la cui rivelazione è giuridicamente tutelata: ne consegue che integra il reato di rivelazione di segreto professionale la condotta del dipendente dello studio professionale che con la sua anticipata collaborazione con l’impresa già cliente dello studio, da cui sarebbe stata successivamente assunt,o ha inviato a quest’ultima file contenenti, al di là degli specifici dati contabili e amministrativi del cliente, i metodi di progettazione, elaborazione, messa a punto elaborati da detto studio professionale.
19. CASSAZIONE CIVILE, SS. UU., SENTENZA N. 8620 DEL 29 APRILE 2015
(sinistro stradale – veicolo in sosta – responsabilità civile automobilistica)
Nell’ampio concetto di circolazione stradale indicato nell’articolo 2054 c.c. è compresa anche la posizione di arresto del veicolo, sia in relazione all’ingombro da esso determinato sugli spazi addetti alla circolazione, sia in relazione alle operazioni eseguite in funzione della partenza o connesse alla fermata, sia ancora con riguardo a tutte le operazioni cui il veicolo è destinato a compiere e per il quale esso può circolare nelle strade: ne consegue che per l’operatività della garanzia per la responsabilità civile automobilistica è necessario il mantenimento da parte del veicolo, nel suo trovarsi sulla strada di uso pubblico o sull’area ad essa parificata, delle caratteristiche che lo rendono tale sotto il profilo concettuale e, quindi, in relazione alle sue funzionalità, sia sotto il profilo logico che sotto quello di eventuali previsioni normative, risultando, invece, indifferente l’uso che in concreto si faccia del veicolo, sempreché che esso rientri in quello che secondo le sue caratteristiche il veicolo stesso può avere.
20. CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 18208 DEL 30 APRILE 2015
(bancarotta fraudolenta – cessione ramo d’azienda)
In tema di bancarotta fraudolenta distrattiva, il recupero del bene distratto a seguito di azione revocatoria non spiega alcun rilievo sulla sussistenza dell’elemento materiale del reato di bancarotta, il quale, perfezionato al momento del distacco del bene dal patrimonio dell’imprenditore, viene a giuridica esistenza con la dichiarazione di fallimento. Il recupero della “res” rappresenta solo un “posterius”, avendo il legislatore inteso colpire la manovra diretta alla sottrazione, con la conseguenza che è tutelata anche la mera possibilità di danno per i creditori.
A CURA DEL GRUPPO DI LAVORO INFORMATIVE GIURISPRUDENZIALI 2014
(Avv.ti Arcieri Mastromattei Antonella, Cannati Giuseppe, Cavallucci Matteo, Cocco Antonietta, De Lellis Bronislava, Di Luzio Manuela, Francese Teresa, La Gorga Luca, Massari Colavecchi Luigi Angelo, Mimola Gaetano, Pera Anna Maria, Renzetti Francesco)